Appello inviato ai candidati di Monza e Brianza per Parlamento e Consiglio Regionale: è ora di affrontare il nodo del trasporto pubblico.
Domenica prossima verrà inaugurata a Milano la prima tratta della M5. Con questa linea di metrò, il capoluogo di regione avrà così 101 stazioni e 92 chilometri di binari, opere certamente utili, ma che hanno assorbito solo e soltanto su Milano grandi risorse destinate al trasporto pubblico in Lombardia. Arrivare sino a questa rete di trasporto resta un’impresa e l’auto è insostituibile. Brescia, la seconda città della Regione, ha 14 km di metropolitana, un servizio di autobus capillare, buoni collegamenti con la provincia. Trasporti efficienti ci sono anche a Bergamo, Varese, Como e le relative aree di riferimento. Monza, terza città della Lombardia, per il trasporto pubblico è all’anno zero ed è una vergogna, specialmente in questi tempi di crisi nei quali moltissimi cittadini lascerebbero volentieri l’auto a casa se solo avessero un’alternativa. Ma l’alternativa non c’è e la realizzazione della fermata Bettola della M1 non risolverà certo i problemi, perché è poca cosa e perché la stazione si trova a sud di Monza. Come candidato le chiediamo un impegno forte per affrontare una volta per tutte il nodo del trasporto pubblico a Monza, sui due fronti essenziali: i collegamenti con Milano e la mobilità sostenibile tra Monza e la provincia MB. Monza ha necessità urgente di almeno una linea di metro’ veloce. Esistono da decenni diversi studi di fattibilità, ma sono belle righe colorate sulla carta che hanno bisogno di essere progettate e finanziate. Come è accaduto per Milano, la città da sola non può cavarsela, i fondi devono arrivare dallo Stato e dalla Regione Lombardia perché sono investimenti rilevanti con ricadute positive generali. La realtà vede centinaia di migliaia di pendolari muoversi in un’area molto più ampia e anche diversa rispetto alla rete milanese. In nessuna zona densamente urbanizzata d’Europa il sistema di trasporto è stato sviluppata in modo così miope e squilibrato, concentrando i servizi su un’area ristretta e dando vero beneficio ad una porzione ancor più minuscola, cioè i quartieri del capoluogo contenuti nei Bastioni. Le chiediamo dunque un impegno su questo tema importante, concreto e molto sentito dai cittadini del territorio che lei si candida a rappresentare. I problemi aperti sono tanti, affrontandone con tenacia uno alla volta si può sperare di compiere passi avanti. Cominciamo dal trasporto pubblico a Monza.
Ermanno Cacciari (presidente) e Isabella Tavazzi (portavoce)
Comitato San Fruttuoso 2000 Monza
Associazione HQMonza
07 febbraio 2013