Stop consumo di suolo libero. A Monza saranno possibili grandi interventi solo su aree dismesse. Giunta approva indirizzi per recupero di mezzo milione di mq di territorio: previsti interventi edilizi di qualità, valorizzazione verde e archeologia industriale, insediamenti produttivi votati a innovazione e sostenibilità
Monza, 20 febbraio 2013 - 476 mila metri quadri di aree urbanizzate, prevalentemente dismesse. Su questa porzione di territorio monzese si concentreranno i più importanti interventi edilizi nel prossimo periodo. A deciderlo è stata la Giunta comunale, che ha approvato il Documento di inquadramento nell’ambito della programmazione integrata, provvedimento che passa ora all’esame della competente commissione consiliare e che approderà poi in Consiglio comunale per l’approvazione.
La delibera individua 21 aree prioritarie, sui cui saranno indirizzati i piani di intervento proposti dagli operatori privati. Tra di esse la ex Pagnoni di via Sempione, l’ex Cgs di via Solferino e anche aree di proprietà comunale, come l’ex Fossati Lamperti o la ex Tpm oppure ancora quelle della ex Colombo che si affaccia su piazzale Virgilio o di via Bramante, su cui gli operatori hanno già manifestato al Comune un interessamento.
“Gli obiettivi – ha detto il sindaco Roberto Scanagatti presentando alla stampa le linee di indirizzo per il recupero – sono fermare il consumo di suolo libero e, nell’attesa del nuovo documento di piano, dare linee di indirizzo agli operatori su dove questa amministrazione ritiene possibile realizzare nuovi interventi di rilievo. Prevediamo che su questa porzione di territorio, ora occupata dai resti di aziende che hanno segnato la storia della nostra città, e che in certi casi rappresentano delle ferite aperte per Monza, si concentrino interventi di qualità, che contemplano la creazione di spazi verdi, la valorizzazione dell’archeologia industriale e anche l’insediamento di nuovi siti produttivi sostenibili o dedicati alla ricerca e all’innovazione. Un orientamento in linea con l’alta qualità dell’abitare a Monza, che prevede anche di dare risposte al bisogno di case, soprattutto per i giovani”.
“Con questa decisione l’amministrazione lancia un segnale importante – ha aggiunto l’assessore alle Politiche urbanistiche Claudio Colombo: d’ora in poi gli interventi di un certo rilievo non saranno più possibili su aree libere. Nelle aree prioritarie da noi individuate non ce n’è una libera, verde o agricola. La nostra intenzione è promuovere anche il recupero dell’area che accompagna il canale Villoresi e che si intreccerà con la riqualificazione già avviata nell’ambito di Expo 2015. A fronte di recuperi di interesse per la città, ad esempio la valorizzazione delle testimonianze storiche del nostro passato industriale, saranno individuati meccanismi incentivanti per i soggetti proponenti”.
Dopo essere stato consegnato ai consiglieri comunali e ai membri delle commissioni competenti, il Documento sarà illustrato ai cittadini nel corso di un incontro pubblico che si terrà sabato mattina 2 marzo (dalle 9.30 alle 13) all’Urban center di via Turati 7.
Ufficio stampa del Comune di Monza