COMUNICATO STAMPA  DI  INSIEME IN RETE

Legambiente Desio e Comitato Beni Comuni, in collaborazione con Medinforma hanno promosso a Meda un incontro pubblico sul tema: autostrada Pedemontana e diossina. A questa iniziativa, il coordinamento dei gruppi  di INSIEME IN RETE  non aderisce solo perchè gli organizzatori hanno scelto di non coinvolgerli.

Lo diciamo per fare chiarezza e evitare equivoci: per quanto ci riguarda non ci saremmo tirati indietro nel mettere in cantiere un’iniziativa collegiale. Arriviamo a questa situazione dopo due incontri  con questi gruppi promotori non andati a buon fine nell’intento di trovare una sintesi sulle modalità di azione politica e nel merito dei contenuti. Davanti a questa distanza di vedute il Circolo Legambiente di Desio ha preferito lasciare Insieme in Rete con il quale fino allora aveva condiviso l’attività di fronteggiamento dell’opera Pedemontana. Questo a favore di un atteggiamento che si  vorrebbe pretendere più radicale.

Così anziché concretizzare un’attività capace di coniugare risorse energie, promuove un’iniziativa, quella del 16 marzo a Meda, che, parafrasando un commento di un blog (BrianzaCentrale), più che “exit usciamone vivi” sta diventando un “exit, usciamone divisi”, con i ringraziamenti della Soc. Pedemontana.

Il coinvolgimento di INSIEME IN RETE sarebbe stato logico e opportuno visto che da anni il coordinamento è attivo e radicato sul territorio sulla tematica autostrada Pedemontana e ha prodotto documentazione e momenti informativi con continuità dal 2007, l’ultimo dei quali a Seveso il 14/12/012 a tema PEDEMONTANA e RISCHIO DIOSSINA, da cui gli organizzatori di questa iniziativa medese hanno evidentemente preso ispirazione.

I Beni Comuni e Legambiente Desio, utilizzano i contenuti del lavoro di INSIEME IN RETE, evitando però di creare i presupposti perché il fronte di chi non vuole Pedemontana rimanga unito e si ampli, prediligendo una strategia d’egemonia che divide e indebolisce  il fronte critico a Pedemontana.

Questa volontà di un ruolo egemone e escludente è la conseguenza di una scelta rispetto alla quale Insieme in Rete intende prendere una chiara distanza.

Nell’affrontare le devastazioni e le criticità della futura autostrada, abbiamo attuato un metodo di approfondimento tecnico per poter mettere a fuoco le contraddizioni e le imposizioni di chi, nelle istituzioni e nella società Pedemontana e in CAL, nega l’esistenza di qualsiasi problema.

Riteniamo di aver così guadagnato una credibilità che abbiamo messo in gioco anche nei nostri incontri con APL (la società della Pedemontana) e con Regione, Provincia e Comuni. Questa scelta ha portato a modifiche, anche se non sufficienti, del progetto Pedemontana, su questa e altre tratte.

I dati sulle concentrazioni di TCDD (Diossina di Seveso), che Insieme in Rete ha raccolto analizzato e valutato producendo documenti e momenti pubblici di informazione e denuncia, trovano ora soggetti pronti ad assumersene disinvoltamente i meriti di diffusione e interpretazione. Verrebbe quindi voglia di dire: meno male, pensavamo di essere soli, noi, i CIVES e pochi altri, ad occuparci del problema, anche se con strategie differenti.

Insieme in Rete non ha  “copyright” su quanto fatto e opera per dare un’ampia e diffusa informazione rilevabile dai nostri siti. L’informazione però deve essere corretta e qui è doveroso puntualizzare che i promotori di “Exit usciamone vivi” fanno confusione tra contaminazione dei terreni e impatto sulla salute di Pedemontana. Purtroppo sappiamo da tempo che varie porzioni dei nostri comuni hanno livelli di diossina superiori alla norma di legge. Tuttavia, come dichiara il geologo Gianni Del Pero, “Il problema diossina per il momento è confinato. La diossina è una molecola pesante e non idrosolubile e resta ‘bloccata’ nel sottosuolo. Su questo territorio, dove le analisi di ARPA hanno confermato la presenza di diossina, possiamo continuare a vivere senza subire ulterioriconseguenze se decidiamo di non riportare la diossina in superficie,  scavando nelle zone contaminate. Il pericolo è legato agli scavi di Pedemontana che, se realizzata anche nel nostro territorio, movimenteranno terreni contaminati, con tutte le problematiche che ne conseguono”.

La prassi legata al mancato confronto sull’assemblea di Meda del 16/03 ci è estranea  come metodo e  non ci resta che prendere atto che con questo comportamento il Circolo Legambiente di Desio si è messo fuori dalla RETE.

INSIEME IN RETE continua però il suo lavoro: ha individuato una nuova portavoce in Gemma Beretta che ha preso il posto lasciato da Paolo Conte, dimissionario, e continuerà a occuparsi di Pedemontana e di tutte le altre partite che riguardano la tutela ambientale del territorio, sempre disponibili al confronto e al lavoro comune con chi lo vuole veramente.

Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile, 14 marzo 2013