CHIUDE IL BRICO VIMODRONE, MA IL RIMEDIO NON E' LA WESTFIELD

Il Brico di Vimodrone chiude, secondo il cartello esposto all'ingresso, per ristrutturazione. I dipendenti, preoccupati, parlano di una chiusura di almeno sei mesi che va vista all'interno della crisi del settore e del gruppo commerciale.

La crisi economica continua, come si dice, a mordere e chi ne fa le spese sono in primo luogo i lavoratori e le loro famiglie a cui va la nostra solidarietà. Ma anche prima della crisi eravamo convinti che il sistema della grande distribuzione andava ripensato. Siamo sempre stati critici nei confronti del mega centro commerciale che il gruppo Percassi e gli australiani della Westfield dovrebbero realizzare qui a Segrate sull'area della ex dogana. A chi lo ha voluto e sostenuto noi ripetiamo che questi megacentri non portano nuovi posti di lavoro. Piuttosto li spostano: il successo di un centro commerciale provoca la crisi dei negozi, dei supermercati, degli altri centri commerciali dell'area circostante.

Di certo la gigantesca operazione sulla ex dogana porterà altro traffico e conseguente inquinamento (il centro prevede 14400 posti auto!) in un'area come la nostra che già vedrà arrivare il nuovo traffico della Brebemi sulla Cassanese e sulla Rivoltana. Affidare ad essa la soluzione del problema della tangenziale di Segrate centro-Lavanderie è stata la conclusione di una gestione amministrativa disastrosamente miope. La soluzione andava invece richiesta alla Brebemi. Il confronto con Pioltello, che ha attenuto dalla Brebemi 800 metri di interramento della Cassanese è quantomeno imbarazzante.

Segrate Nostra

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