Un progetto educativo concreto? Coltivare mais e patate facilita la cultura di sistema e integrazione.

Nella Comunità Socio Sanitaria “Soleluna” e nel Centro Diurno Disabili di Desio nasce un progetto di integrazione che prevede la valorizzazione di colture tipiche e tradizionali.

Desio, 13 giugno 2013. Realizzare una coltivazione di mais e patate nello spazio verde della Comunità Socio Sanitaria "Soleluna" e del Centro Diurno Disabili di via S. Liberata a Desio, coinvolgendo i ragazzi in un progetto educativo concreto: è questo l'obiettivo principale dell'iniziativa nata sulla scia del progetto "Comunità in fiore" del 2012, che aveva previsto la creazione e il mantenimento di aiuole floreali e un piccolo orto di zucchine nel giardino di "Soleluna", reso disponibile dal Consorzio Desio-Brianza e dal  Comune di Desio.

Alcuni volontari, con gli amici del Circolo Acli Desio, la Cooperativa Sociale "La Spiga" e il Consorzio Desio-Brianza hanno così deciso di intraprendere una nuova avventura, fondata sulla promozione di una cultura di sistema e di integrazione tra Comunità, Centro Diurno, famiglie e cittadini. Al centro del progetto, lavalorizzazione di una coltura tipica e tradizionale, quella delle patate ma soprattutto del Mais; la tipologia scelta è quella del "Pignoletto rosso", una nicchia biologica presente in alcune località del Piemonte e caratterizzata da pannocchie di colore rosso. Negli ultimi anni infatti la coltivazione di antichi mais da polenta come “Pignoletto rosso”, “Pignoletto giallo” e “Otto file” è stata recuperata da alcune aziende situate in Val Susa, Val Pellice e Val Sangone per la produzione di farine da polenta o prodotti tipici (come, ad esempio, i “Canestrelli” della Val Susa). Gli antichi mais piemontesi rientrano nei Prodotti del Paniere della Provincia di Torino.

La semina della rara specie di mais, facilitata indirettamente dall'associazione "Slow Food", ha preso il via nel mese di marzo e vedrà i suoi frutti verso la fine dell'estate, a tempo asciutto, onde evitare di danneggiare le pannocchie e favorire l'insorgenza di muffe. Dopo la raccolta sarà la volta della sgranatura, che sarà eseguita dai ragazzi rigorosamente a mano; ai volontari spetterà il compito di supportare le operazioni. Patate e mais saranno resi disponibili al pubblico una volta macinato il granoturco e confezionati i prodotti, che verranno fatti conoscere attraverso eventi ed iniziative dedicate.

Il progetto prende vita sulla base di alcuni importanti pilastri: primo fra tutti, il desiderio di far sentire i ragazzi ospiti di "Soleluna" e del Centro Diurno Disabili come parte di una comunità cittadina, favorendone il dialogo e l'interazione. Tutto questo è reso possibile dai volontari, vere e proprie figure "ponte" tra Comunità, Centro Diurno e Città, che aiuteranno i ragazzi a comprendere il ciclo della semina e del raccolto, ad amare l'acqua come elemento indispensabile per la vita e a toccare con mano i frutti che la natura offre in cambio di costanza, lavoro e fatica.

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