Il 5Stelle: “Materne paritarie: una convenzione, anzi una concessione poco costituzionale”

“Una contraddizione: con soldi pubblici forniamo un servizio garantito dalla Costituzione, calpestando la stessa carta costituzionale”, così ha commentato il consigliere del 5Stelle GMarco Novi. Il tema: la convenzione tra il Comune di Monza e le scuole dell’infanzia paritarie, votata nella seduta del consiglio comunale del 15 luglio scorso. Le cifre non sono da poco. “Con un bilancio non ancora approvato, è bene ricordarlo,” – sottolineano gli esponenti del Movimento – “votate una spesa di circa 1.8 milioni di euro l’anno per tre anni, dal 2013 al 2016, oltre alla garanzia di un pasto quotidiano per tutti.”

In aula, gli unici a difendere il dettato costituzionale e a votare contro il provvedimento sono stati proprio quelli del M5S. “Nell’art.33 si legge  “…Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato…”  ed è questa la direzione verso la quale ci si deve muovere, una scuola per tutti laica, inclusiva, gratuita e pubblica.”, ricordano i consiglieri Novi e Fuggetta.

“Non siamo contro il carattere confessionale degli istituti privati cittadini e neppure contro la libera iniziativa in questo campo, che può favorire una altrettanto libera scelta.” – ribadisce Novi – “Vorremmo invece che la proporzione tra materne comunali (1) e statali (7) da una parte e paritarie dall’altra (21) venga corretta nel tempo a favore delle strutture pubbliche”.

A sostegno delle istanze del 5Stelle anche il Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza, la cui voce è stata portata in Consiglio Comunale dai due esponenti grillini. Andrebbero individuate risorse per costruire e completare istituti per i minori in età prescolare, magari sacrificando opere non urgenti.

Nessuno degli emendamenti proposti da Novi e Fuggetta è stato accolto. Si chiedeva di accorciare i tempi della convenzione, in modo da indirizzare il governo cittadino verso la deliberazione di stanziamenti per finanziare i cantieri per le due scuole comunali dell’infanzia fermi da anni per mancanza di fondi.

Si chiedeva di abbassare il limite di reddito ISEE per usufruire dei fondi comunali da 45.000 a 30.000 euro. Il tutto sulla base di una considerazione: il 50% degli iscritti dichiara un ISEE superiore, appunto, a 45.000 euro. Ancora Novi spiega le motivazioni dietro questa richiesta: “Ci viene detto  “Non possiamo abbassare il limite di reddito (attualmente a 45.000 € di ISEE) poiché Monza è una cittadina ricca e molti resterebbero esclusi dai benefici”. Ebbene,  noi  teniamo a sottolineare che ISEE significa Indicatore Sociale Economico Equivalente. Esso indica, come minimo, un reddito pari a circa la metà di quello reale,”

Va altresì ricordato, sottolineano gli esponenti del 5Stelle, che quasi il 20% degli iscritti è residente fuori comune. Con il contributo dei monzesi paghiamo la scuola a cittadini non del nostro comune.

La votazione ha assunto anche connotazioni politiche extra moenia. A votare compatti a favore del provvedimento anche SEL e IDV: proprio quei gruppi che a Bologna si sono schierati, durante la campagna per il recente referendum sul finanziamento alle scuole paritarie, a favore del pubblico.