Certezze per l'ospedale di Giussano

Noi non siamo tra quelli che hanno attribuito e continuano ad attribuire alla Direzione dell'azienda ospedaliera Desio Vimercate la volontà o il mandato di chiudere l'ospedale Borrella di Giussano. Se ci fosse quella volontà non sarebbe stato presentato, in Regione Lombardia, un progetto per trasferire il servizio materno infantile da Carate a Giussano e sarebbe bastato lasciare tutto come stava fino a due anni fa, con l'ospedale avvolto solo da un fumo di chiacchiere che ancora oggi, ogni tanto, si incontra e si ascolta anche tra i corridoi dell'ospedale.

Abbiamo già detto delle criticità che riteniamo accompagnino quel progetto, anche se rimane, oggi, l'unica concreta alternativa alla chiusura.

Eppure non siamo per niente soddisfatti.

La mancanza di un progetto condiviso con il territorio non garantisce una prospettiva certa al presidio ospedaliero, esponendolo ad una discussione più sensibile alle fibrillazioni e agli equilibri delle diverse parti politiche che al merito del servizio e della sua compatibilità con la struttura.

Le istituzioni locali, dopo aver annunciato progetti e "pressioni", senza aver mai ritenuto necessario confrontarsi anche con le rappresentanze sindacali, non pare ancora svolgano un ruolo attivo per facilitare una soluzione positiva.

Inoltre, al di là delle intenzioni, tutti i fatti prodotti anche dalla attuale Direzione dell'azienda ospedaliera, vanno oggettivamente nella direzione di una riduzione del ruolo e dei servizi erogati dal personale del Borrella. Il prossimo passo dovrebbe essere il definitivo trasferimento dell'endoscopia a Carate, deciso ormai diversi anni fa, con una precedente amministrazione.

È necessario un cambio di passo.

La CGIL ha sempre detto di essere contraria alla chiusura dell'ospedale Borrella.

I lavoratori e i cittadini di Giussano e dei Comuni circostanti hanno diritto di sapere se si intende effettivamente garantire un presidio ospedaliero specializzato di ricovero e cura sul territorio, nell'ambito di un servizio sanitario di qualità che comprende anche l'ospedale di Carate e gli altri presidi ospedalieri della Brianza. Un servizio che deve prevedere la degenza, oltre al potenziamento dei servizi ambulatoriali e diagnostici. Persino il destino del pronto soccorso e dei laboratori di analisi non può che essere legato alla destinazione funzionale dell'ospedale.

Lo abbiamo detto pubblicamente ad ottobre 2012 con un presidio davanti all'ospedale e lo abbiamo ripetuto in ogni assemblea ed in ogni occasione possibile.

Oggi deve essere fatta maggiore chiarezza sui costi prevedibili per la gestione corrente del polo materno infantile proposto, sui finanziamenti, sui tempi degli interventi, sulla collocazione del personale. Non bastano promesse o atti di fede.

Abbiamo chiesto e chiediamo segnali positivi, di poter toccare con mano fatti che affermino una direzione di marcia diversa, per scongiurare una crescente sfiducia da parte dei cittadini verso il servizio erogato e lo sfiancamento dei lavoratori che vedono impoverirsi progressivamente le attività che continuano a svolgere con professionalità, competenza e con orgoglio.

Una volta informati della intenzione della Direzione di ridurre parzialmente le attività dell'attuale pronto soccorso, abbiamo chiesto, ad esempio, di procedere solo in caso di avvio contestuale dei lavori di potenziamento di Carate e del cantiere di Giussano.

Non siamo stati, evidentemente, ascoltati.

Chiediamo ancora il rinvio di una decisione assolutamente discutibile e intempestiva come la chiusura del turno notturno del pronto soccorso, assunta dalla Direzione informando le rappresentanze sindacali, ma senza coinvolgerle in un percorso, seppur breve, di valutazione della situazione e dell'attività.

All'orizzonte si profilano nuovi tagli alla sanità. Dare una prospettiva all'ospedale di Giussano non è impresa facile. Soprattutto se continuerà ad essere confinata in un confronto tra pochi eletti, stretto solo tra le pagine dei giornali e i corridoi del Borrella. 

La Funzione Pubblica CGIL continuerà ad esserci, a confrontarsi sul merito e a cercare soluzioni positive, partecipate e democratiche, nell'interesse collettivo, per garantire la sicurezza dei pazienti e dare certezze ai lavoratori.

Monza, 29 luglio 2013

 

Ufficio Segreteria e Comunicazione

CGIL Monza e Brianza

Via Premuda, 17 - 20900 Monza MB