Bambini Sahrawi ospiti del Comune di Monza dall’11 al 23 agosto. Iniziativa di solidarietà con il popolo del Sahara Occidentale costretto da anni a vivere nei campi profughi algerini
Monza, 2 agosto 2013 – Il Comune di Monza nell’ambito dei progetti di Cooperazione Internazionale, avendo aderito al Coordinamento degli Enti e delle Associazioni lombarde di solidarietà al popolo Sahrawi, ospiterà dall’11 al 23 agosto 9 bambini tra gli 8 e i 12 anni e un accompagnatore provenienti dai campi profughi allestiti nei pressi della città di Tindouf, in Algeria.
Il gruppo alloggerà nella struttura dei Frati Minori di Via Montecassino. Per alcuni giorni parteciperanno anche alle attività organizzate presso il centro estivo allestito al Parco di Monza, nella Cascina San Fedele. Saranno anche previste delle attività ricreative grazie alla presenza di alcuni operatori educativi e di volontari. Il 12 agosto, alle ore 11.30, i bambini saranno accolti in Comune dal sindaco Roberto Scanagatti, che darà loro il benvenuto in città. Saranno presenti anche esponenti delle associazioni che organizzano l’ospitalità dei bambini e di coloro che hanno sostenuto l’iniziativa mettendo a disposizione risorse e beni per organizzare l’ospitalità.
"I bambini avranno la possibilità di trascorrere le vacanze estive lontano dai campi profughi nei quali sono purtroppo ancora costretti a vivere insieme alle loro famiglie – commenta l'assessore alle Politiche sociali Cherubina Bertola. Quella del popolo Sahrawi è un'ingiustizia che prosegue da troppi anni e che è dovere delle autorità internazionali e degli stati coinvolti risolvere al più presto. Siamo davvero felici di poter offrire ai bambini qualche giorno di svago, relazioni ed esperienze importanti che speriamo possano rivelarsi utili per il loro futuro".
Il progetto di accoglienza complessivo prevede la permanenza in Italia dei bambini per un periodo di circa 2 mesi. I Comuni e le Associazioni aderenti al Coordinamento si fanno carico di organizzare la permanenza sui loro territori per periodi di 15 giorni. In Italia i bambini verranno anche sottoposti a un controllo medico, che permetterà di valutare il loro stato di salute ed effettuare eventuali cure e vaccinazioni. L’esperienza nel nostro Paese farà conoscere alle persone con le quali entreranno in contatto i bambini la situazione del popolo Sahrawi e le estreme condizioni di vita nei campi profughi algerini, nei quali, dal 1975, dopo la cessione al Marocco da parte della Spagna del Sahara occidentale, sono ancora oggi costretti a vivere.
Ufficio Stampa