ATM aumenta le tariffe, lo Stato paga la nuova M4 Ancora una volta Milano “si mangia tutto” Perché i sindaci di Monza e Brianza non reagiscono?
Domenica 1° settembre scatta l’aumento delle tariffe ATM che colpirà in modo particolare e rilevante gli abbonati e quindi, specificatamente, i pendolari. Risulta difficile comprendere per quale ragione sia stato varato questo ritocco in tempi di crisi, specie perchè ATM vanta da anni bilanci in attivo ed ha chiuso il consolidato 2012 con un utile di quasi 4 milioni e mezzo. Questo utile va all’incasso del Comune di Milano, unico azionista della società. L’aumento delle tariffe ATM si aggiunge ad altre numerose iniziative che la città di Milano ha assunto e sta assumendo senza la benchè minima riconoscenza verso le migliaia di pendolari che, con il loro lavoro, contribuiscono non poco a conservarne il ruolo. Stato e Regione non sollevano obiezioni.
Mentre ATM aumenta le tariffe, Milano riceve dallo Stato finanziamenti per la M4, la quinta linea di metropolitana dentro la città, tra l’altro funzionale all’aeroporto di Linate che, com’è noto, è una infrastruttura a rischio di chiusura per ragioni di sostenibilità economica e ambientale. E’ invece in difficoltà economiche e in ritardo il prolungamento della M1 a Bettola, una estensione che tra l’altro rappresenta una doppia beffa per Monza: arriva all’estrema periferia sud del capoluogo brianzolo, quindi non risolverà alcun problema di trasporto urbano. Inoltre, non risulta né progettato né finanziato uno solo dei 4.500 posti auto che la Regione stima indispensabili per chi vorrà utilizzare la linea, quindi si prevede un inferno sul piano del traffico e della sosta selvaggia.
Nello stesso tempo, sono in bilico i finanziamenti per le metrotranvie Milano-Seregno e Milano-Limbiate e si è interrotto l’iter per il prolungamento della M2 sino a Vimercate. Non occorrono esperti per considerare che gli investimenti pubblici sul trasporto collettivo sono da decenni concentrati su Milano-città e hanno trascurato e continuano a trascurare tutto il resto dell’area urbanizzata a nord, dentro la quale ci sono anche Monza e la Brianza. Con le tasse pagate dai brianzoli si risolvono i problemi del capoluogo di regione e solo quelli, secondo una logica che esalta la grandeur milanese e non affronta le esigenze reali e concrete del territorio.
Su tutto questo vorremmo sentire i sindaci della Brianza alzare finalmente la voce.
Associazione HQMonza
Comitato San Fruttuoso 2000