IL VALORE DEL LEGAME TRA POLITICA E SOCIETÀ CIVILE

E LA TEORIA DEL SINDACO DI MONZA SULLE CINGHIE DI TRASMISSIONE

Si può pacificamente ritenere che chi ha avuto modo di ascoltare il sermone rivolto dal Sindaco Roberto Scanagatti al Consigliere Nicola Fuggetta durante il Consiglio Comunale del 12 settembre scorso sia quantomeno trasecolato. In un momento storico nel quale uno dei maggiori problemi della nostra democrazia viene individuato nell’acuirsi della contrapposizione tra politica e società civile, Roberto Scanagatti ha infatti pubblicamente sostenuto che l’iniziativa congiunta tra Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza e Movimento 5 Stelle, che ha portato all’impugnazione dell’illegittimo affidamento del servizio idrico a Brianzacque, impone di “riconsiderare il livello di autonomia del Comitato”, poiché, secondo il primo cittadino monzese, questa “commistione tra parte politica e società civile” è sintomo di “assenza di autonomia” e di “subalternità del Comitato” al Movimento 5 Stelle.

Scopo del Comitato Beni Comuni, come si evince dal suo Statuto, è quello di consentire ai cittadini di esprimersi sui beni comuni dei quali, alla comunità, non può essere sottratto il godimento e la possibilità di partecipare alla loro gestione; che la gestione di ciò che è riconosciuto come bene comune deve essere attuata nel suo pieno rispetto e con la massima trasparenza; che a tal fine il Comitato ripudia qualsiasi forma di illegalità e di illegittimità ad essi collegata.

Ma per il Sindaco, il fatto che il Movimento 5 Stelle abbia sostenuto la battaglia per la legalità nella gestione dell’acqua brianzola - portata avanti dal Comitato già da prima che si celebrassero i referendum e già da prima che il Movimento 5 Stelle fosse rappresentato nel Consiglio comunale di Monza - è da considerare come un disvalore; addirittura vengono evocate in senso negativo le “cinghie di trasmissione”, modo di indicare, come ben sanno gli avvezzi al politichese, lo stretto legame tra partito, sindacato e altri movimenti, come ANPI, cooperative, associazioni dei consumatori, etc, che per lungo tempo ha caratterizzato proprio l’operato del partito nel quale milita lo Scanagatti.

Riteniamo che ai Cittadini risulti abbastanza fastidioso che il Sindaco sprechi il suo tempo in Consiglio comunale per impartire lezioni di indipendenza tra comitati, movimenti e partiti, quando la città è afflitta da gravissimi problemi quali il traffico, l'inquinamento, la bolletta per lo smaltimento dei rifiuti (la più alta di tutta la regione Lombardia con i suoi 22 milioni di euro annui a fronte di risultati assai modesti nella raccolta differenziata). Non sarebbe più serio e produttivo affrontare queste problematiche, cercando di individuare i motivi che hanno impedito di mantenere quanto promesso nella sua fortunata campagna elettorale, durante la quale vennero addirittura concepiti i cosiddetti cantieri della partecipazione (cemento zero, acqua pubblica, trasparenza amministrativa, legalità, rifiuti zero, rivoluzione della mobilità)?

Visto che il Sindaco ripete spesso che le parole hanno ancora valore – e ci mancherebbe! – vale la pena approfondire la questione delle “cinghie di trasmissione”. Molti ricordano che, durante il suo trionfale percorso che lo ha portato alla elezione, Roberto Scanagatti risultava ospite fisso nelle sedi sindacali confederali e di categoria, nonché di altri comitati locali. Questi ambiti, per lui, si sono poi rivelati veri e propri serbatoi di voti, e il gemellaggio non pare proprio essersi interrotto il giorno dell'elezione. Come mai non viene posta alcuna questione su autonomia e indipendenza di queste organizzazioni? Forse perché chi si è incoronato re di Monza non tollera che qualche comitato e qualche consigliere comunale non si sia ancora prostrato al suo cospetto e tenti di svolgere quella azione di difesa dei valori democratici ormai definitivamente archiviata da chi è rimasto vittima del fascino del potere? A volte, infatti, la rabbia produce strani effetti e ci induce a commettere l’errore di attaccare gli altri, svelando inopinatamente il nostro lato più debole.

Per inciso, le “cinghie di trasmissione” non devono per forza essere viste come qualcosa di negativo, anzi, se utilizzate con intenti nobili (e forse qui sta la difficoltà di una certa politica nel saperle interpretare) potrebbero rappresentare l’anello di congiunzione tra società civile e politica, tra elettore ed eletto.

Comunque, se ve ne fosse bisogno, si intende precisare che non esiste alcuna sorta di subalternità del Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza al Movimento 5 Stelle. A chi è in malafede può anche sembrare strano ma la realtà delle cose è molto più chiara e trasparente di quanto si vuol far credere, ed è facilmente spiegabile con il fatto che il Movimento 5 Stelle, a differenza di altri, ha dimostrato particolare sensibilità verso i temi che contraddistinguono l’azione del Comitato Beni Comuni - anche perché spesso le idee fondanti coincidono, come nel caso della difesa dell’acqua pubblica e del principio di legalità (ciò spiega perché molti degli attivisti del Movimento sono anche appartenenti al Comitato) - e, forte dell’investitura affidatagli dai Cittadini, si è messo al servizio dei beni comuni, svolgendo un ruolo, in materia di ciclo dell'acqua, di ciclo dei rifiuti, di cementificazione, di mobilità, di salvaguardia della salubrità dell’aria, di trasparenza e di legalità, che le istituzioni, sorde alle nostre istanze, hanno tralasciato.

Nemmeno degno di essere preso in considerazione, in quanto rasenta il ridicolo, è poi il paventato pericolo su una possibile interruzione del servizio, conseguente al ritiro dell’affidamento a Brianzacque; basta infatti tornare, nelle more dell’individuazione di un legittimo gestore, alla situazione preesistente all’affidamento a Brianzacque.

Il tentativo, attuato dal Sindaco di Monza e da altri Sindaci della Brianza, di esorcizzare le idee diverse dalle proprie, le critiche e le proposte alternative non può produrre niente di buono. Ci auguriamo che venga sconfitta ogni tentazione assolutistica e che venga finalmente avviato un nuovo processo che, attraverso l’apertura alle istanze di tutti, consenta di sviluppare una politica votata al rispetto dell’altro, al confronto serio e leale, così da far crescere un’autentica democrazia partecipata, basata sul rispetto delle regole, dove non esista più chi, come nelle monarchie assolute, sia sciolto da ogni vincolo e risulti esente dal rispetto delle leggi, come, solo per fare qualche esempio, quelle in materia di affidamento del servizio idrico o di decadenza dalle cariche istituzionali a seguito di condanna definitiva.

  Monza  20 settembre 2013                                      Comitato Beni Comuni di MB