Dissesti stradali: più di cento in soli sette giorni le segnalazioni al servizio SOS sul nostro sito web Il “caso” De Gasperi e il mistero dei tombini spariti.

Le strade della nostra città sono mediamente in condizioni cattive. La via Alcide De Gasperi, intitolata ad uno dei padri fondatori della Repubblica Italiana, è un esempio emblematico di questa situazione: in 280 metri, ci sono 27 tra buche di misure varie e rappezzi mal eseguiti, con cedimenti e avallamenti. Praticamente, un dissesto ogni dieci metri.

E’ una condizione che si riscontra in diverse vie cittadine, anche tra quelle principali, sia per quanto riguarda la strada, sia sopra i marciapiedi, sia lungo le piste ciclabili.

Con l’iniziativa online “SOS dissesti stradali a Monza”, stiamo cercando di dare una mano concreta per migliorare la città. Sul nostro sito web www.hqmonza.it è attivo un modulo semplice da compilare. In una settimana abbiamo già ricevuto più di 100 segnalazioni che stiamo progressivamente verificando per poi tra­smetterle all’Ufficio Strade del Comune. Chiediamo ai concittadini di partecipare, inviandoci – attraverso il modulo online – informazioni numerose e precise.

Alla compromessa manutenzione delle strade, da qualche tempo si aggiunge un problema fastidioso per le auto, ma pericoloso per i ciclisti: mancano diversi chiusini delle saracinesche dell’acqua potabile, quei piccoli tombini che sono di solito in coppia o a gruppi di quattro, comunque molto numerosi e diffusi.

PERCHE’ LE STRADE VANNO A PEZZI…

I dissesti stradali sono originati soprattutto da due fattori: innanzi tutto la posa di asfalto di “durezza” insufficiente per il tipo di traffico, in base a standard del dopoguerra ormai obsoleti. In secondo luogo, l’esecuzione di scavi, da parte di gestori di servizi, spesso con richiusura e finitura non a regola d’arte.

Su entrambi questi problemi, Monza ha adottato contromisure ormai da tre anni, ma occorrerà tempo perché gli effetti si diffondano sui 280 chilometri di strade comunali.  La nostra città è una delle poche in Italia ad avere aumentato d’ufficio, rispetto al passato, il grado di resistenza dell’asfalto nuovo che viene posato. Inoltre, è entrato in vigore un regolamento, suggerito dalla nostra associazione su modello svizzero, che obbliga chi scava per lavori a rimettere a posto alla perfezione.

HQMonza-Comitato San Fruttuoso2000
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