AIAS MONZA, QUARANT’ANNI DALLA PARTE DEI DISABILI

Il centro di via Lissoni è stato fondato grazie alla volontà di un gruppo di genitori nel 1973

 

Monza 1 ottobre 2013/ Un momento per ricordare quanto di importante è stato fatto in questi primi quarant'anni per l'assistenza ai disabili monzesi e allo stesso tempo per onorare con la memoria un amico che non c'è più.

Oggi  al centro Aias di via Lissoni è andata in scena l'importante cerimonia per festeggiare le prime quaranta primavere dell'associazione assistenza spastici.

In quest'occasione il direttore generale di Aias Monza Gaetano Santonocito ha scoperto la targa in memoria del Cavaliere Gabriele Stefanoni, amico dell'associazione che è mancato a fine agosto. Stefanoni, che faceva parte della Classe 1943, aveva generosamente contributo con il sodalizio a donare ad Aias alcuni strumenti musicali per dare impulso all'attività di musicoterapia che la struttura ha attivato negli anni. Una delle tante attività di riabilitazione, aggregazione e delle terapie che la struttura ha a disposizione per le persone con handicap o fragilità.  A lui è stata intitolata, quindi, l’aula di musicoterapia. Una cerimonia emozionante che si è svolta alla presenza della moglie di Stefanoni e delle sue due figlie, oltre che di una delegazione della Classe ’43.

Alla cerimonia erano presenti: il direttore generale di Aias Monza Gaetano Santonocito, il direttore sanitario di Aias Monza Claudia Carera e il presidente Biancamaria Girardi.

Non hanno mancato di presenziare anche il direttore dell’Asl di Monza Matteo Stocco, il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Cherubina Bertola e il consigliere comunale di Monza Pierfranco Maffè.

Il direttore Gaetano Santonocito ha spiegato: «Si tratta di una bellissima opportunità di coinvolgere l'intera città nella celebrazione, per la nostra associazione è un bellissimo momento per ricordare quanto è stato fatto, ma soprattutto per continuare a pensare in grande. Se il sistema delle AIAS lombarde viene spesso osservato come esempio di eccellenza per le proposte riabilitative di molte sezioni e per la continua e generosa attività di altre che si distinguono nelle attività socio-integrative, è merito della intuizione di tanti splendidi genitori che hanno saputo organizzarsi consentendo l’apertura di tante sezioni Aias. Oggi, sembra tutto normale e scontato, ma è stato grazie all’entusiasmo pioneristico dei genitori di molti anni fa che hanno dovuto lottare  per ottenere quanto oggi appare ovvio, come la riabilitazione. Uno spirito combattivo di osare e di non arrendersi per tentare di ottenere soluzioni che paiono impossibili che deve continuare».

Il vicesindaco Bertola ha espresso la soddisfazione dell’Amministrazione per il ruolo che Aias ha ottenuto negli anni: «Si tratta di un’età piena e matura che oggi ha fatto di Aias una presenza importante che la città di Monza sente e che continua a fare tanto per la disabilità», mentre il direttore Stocco si è complimentato per i tempi di attesa buoni della struttura che ne fanno un punto di riferimento.

La presidente Girardi infine ha ricordato il ruolo di tanti professionisti che lavorano al centro: «Il nostro è un progetto di vita che accoglie e riaccoglie i ragazzi diversamente abili e lo facciamo con la grande competenza e disponibilità di professionisti del settore».

La storia di Aias

Nel 1971 Daniela Imovilli, monzese spastica dalla nascita, oggi medico in Aias Monza, ebbe l'idea di costituire un nuovo centro, ma ci volle un anno per raggruppare i 125 soci necessari. Le prime riunioni operative per ideare e portare avanti la proposta avvennero a casa della signora Ciceri, una delle prime socie che ancora oggi è grande amica di Aias Monza e che assunse all'inizio la presidenza del centro. Allora Aias si occupava prevalentemente di sensibilizzazione.

Dopo due anni il sogno diventa realtà. Aias Monza si stabilisce in via Montesanto grazie all'aiuto

anche dell'allora Amministrazione della città. La prima «casa» dell'associazione è un piccolo  centro vicino a dove oggi sorge la posta di quartiere a San Rocco, ma basta per iniziare ad avviare le primeterapie che erano incentrate solo sui bambini facendo assumere ad Aias il volto ambulatoriale che ha tuttora.

Aias cresce e la piccola struttura di via Montesanto diventa insufficiente per tutti i pazienti in cura e le attività proposte. Da qui la decisione di spostarsi al Rondò dei Pini dove oggi c'è la residenza San Pietro, affiancandosi al lavoro che la Don Gnocchi e la Uildm sta portando avanti sugli adulti disabili. Quando nel 1978 la Don Gnocchi chiude la convenzione con Monza, ecco che Aias Monza ne assorbe alcune funzioni, rivolgendosi anche agli adulti e firmando le prime convenzioni con il Ministero e la Regione. I pazienti iniziano ad essere troppi, in Aias vengono indirizzati anche i bimbi appena nati con disturbi motori e patologie neurologiche dall'ospedale San Gerardo e il lavoro si affianca a quello sui pazienti distrofici, con paralisi ed esiti di traumi adulti. Quando arriva anche un coordinatore tecnico per l'area infantile, è chiaro che il centro di viale Cesare Battisti è ormai troppo piccolo. Così nasce l'idea di una nuova sede. Grazie all'aiuto dell'allora assessore ai Servizi sociali Carlo Dinelli e del sindaco di allora Pierfranco Bertazzini, Aias trova una nuova casa. Nella palazzina di via Lissoni Aias entra nel giugno del 1981.

Cos’è oggi Aias Monza

Partita grazie al sogno di un piccolo e coraggioso gruppo di  genitori di bambini disabili, Aias Città di Monza è poi cresciuta in qualità e quantità e oggi è un Centro di Riabilitazione accreditato, con equipe medico-specialistica, psicologica e della riabilitazione che assiste oltre mille utenti. Membro dell’Associazione Nazionale di Assistenza agli Spastici onlus, Aias è un ente privato senza fini di lucro, e un’associazione di promozione sociale, è riconosciuta giuridicamente dalla Regione Lombardia con DGR n. V/44864 del 14/12/1993 e registrata Onlus al D.R.E. il 28/10/2004 con protocollo n° 2478. Non pone limiti di territorialità e l’accesso al Centro è libero per tutti i cittadini secondo le seguenti indicazioni: fuori convenzione per i cittadini di ogni provenienza; gratuitamente nell’ambito del sistema sanitario nazionale con accesso diretto per i cittadini residenti in Lombardia; con autorizzazione per i cittadini provenienti da altra Regione e con autorizzazione del Paese di provenienza per i cittadini europei. Esiste la convenzione ASDAC per i cittadini di ogni provenienza e il centro è accreditato presso la Regione Lombardia con D.G.R. n. VIII/002887 seduta del 6 Luglio 2006, avente oggetto Autorizzazione e accreditamento di strutture riabilitative riclassificate ai sensi della D.G.R. n. VII/19883/2004.  Inoltre, Aias ha stipulato contratti per aggiudicazione gare d’appalto con l’Asl della Provincia di Monza e Brianza per la gestione di erogazione per prestazioni fisiatriche e fisioterapiche presso i Centri Diurni Disabili di: Lissone, Seveso, Cinisello Balsamo e Cusano Milanino.

Dal Comune di Cinisello Balsamo ha ottenuto l’assegnazione di una struttura di proprietà comunale in via Verga 9 per utilizzo sociale finalizzato all’integrazione e all’accompagnamento,

all’autonomia di utenza disabile adulta.

Ha inoltre stipulato contratti con l’azienda speciale consortile di Vimercate per la gestione del servizio riabilitativo nel Centro Diurno Disabili di Usmate Velate, con il Comune di Monza per le prestazioni fisiatriche nei Cdd e con l’associazione VolontariatoS.Eugenio Onlus di Concorezzo per la gestione di erogazione per prestazioni fisiatriche e fisioterapiche, nonché con il Fasdac di Roma. Infine Aias Monza ha ottenuto la certificazione UNI EN ISO 9001.

Chi era Gabriele Stefanoni

Gabriele Stefanoni, 70 anni è nato a Tradate, ma si è trasferito a Monza a 11 anni. Sposato, padre di due figlie Eliana ed Elena, ha lavorato dal 1965 nel campo delle investigazioni e della sicurezza, prima come investigatore e poi come ispettore capo di una agenzia investigativa internazionale. Dal 1972 ad oggi è stato titolare della «G.Men» che ha sede a Monza in via Pennati. Ha collaborato allo studio, alla progettazione e alla realizzazione di sistemi integrati di sicurezza e gestione ad alto contenuto tecnologico per complessi civili, industriali e militari per enti, Ministeri, società multinazionali ed aziende commerciali, banche dati, complessi residenziali, sia in Italia (anche per la difesa nazionale) che all’estero. Premiato con il Cavalierato della Repubblica nel 1982 dall’allora presidente Sandro Pertini, a Monza è conosciuto anche per il suo impegno nel sociale, nella cultura e nello sport. È stato membro della Classe 1943, dell’Unuci e degli Amici dell’Autodromo, consigliere dello Sporting e del Panathlon, anima dell’Associazione nazionale paracadutisti. Nel 1984 è diventato anche cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Si è spento a fine agosto di quest’anno per un infarto.