Pensioni più basse con la nuova Riforma Monti-Fornero

I primi effetti negativi della nuova riforma Monti Fornero si concentrano anche sulla misura della pensione. Infatti, molte delle pensioni anticipate, liquidate dall’Inps, sono state calcolate attribuendo la penalizzazione.

La nuova normativa (Legge 214/2011), non solo ha incrementato la massima anzianità necessaria per collocarsi in pensione, introducendo il sistema contributivo per tutti dal 01.01.2012, ma, ha inserito un meccanismo di penalizzazione per tutti coloro che si collocheranno in pensione con meno di 62anni.

Il decreto milleproroghe invece, per cercare di venire incontro ai lavoratori precoci, ha stabilito che le riduzioni in parola non trovano applicazione - nei confronti dei soggetti che maturano l'elevato requisito contributivo entro il 2017-solo laddove il requisito contributivo derivi esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro (sono considerati periodi effettivi di lavoro quelli di astensione obbligatoria per maternitàassolvimento degli obblighi di levainfortuniomalattia cassa integrazione ordinaria).

Quindi, laddove siano presenti periodi di questo tipo:

  • astensione facoltativa post partum fruita in attività di servizio;
  • i permessi retribuiti legge 104/92 il congedo biennale retribuito (legge 104/92;)
  • disoccupazione, mobilità,
  • contribuzione volontaria;
  • riscatti
  • congedo per motivi di famiglia anche se riscattato;
  • maggiorazioni, anche quella prevista in favore degli invalidi civili
  • congedo matrimoniale
  • donazione sangue
  • sciopero
  • distacchi sindacali

 

si potrebbe Incorrere in una decurtazione pari a:

° 1 %  per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 anni fino ai 60 anni

° 2%   per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto ai 60 anni

 

ESEMPI:               61 anni: riduzione del 1%

                            58 anni: riduzione del 6% (2%+ 2%+1%+1%)

Sino ad oggi l’Inps non ha varato circolari o messaggi per specificare meglio le modalità di decurtazione, ma, secondo un nostro parere, potremmo avere una forte disparità di trattamento per i lavoratori privati e per i lavoratori pubblici con gestione previdenziale ex Inpdap.

Infatti, visto che l’anzianità contributiva nel settore privato è espressa in settimane, basterebbe un giorno di lavoro nella settimana per avere la copertura da lavoro per tale periodo (rispettando sempre il valore minimo settimanale previsto dalla L.638/83). Siamo in attesa quindi, che l’Inps ci confermi tale nostra posizione affinché tutti coloro che usufruiscono di “permessi “ giornalieri non subiscano comunque alcuna penalizzazione.

Mentre, nella gestione exInpdap, purtroppo, visto che il calcolo dell’anzianità contributiva è espresso in anni mesi e giorni, si è certi che laddove vi siano giornate ad esempio di permesso 104 o donazione sangue si incorrerà nella penalizzazione, se si ha un’età inferiore ai 62anni.

Per non subire la penalizzazione si dovrà incrementare l'anzianità contributiva "minima" richiesta dalla norma per il diritto alla pensione anticipata di un numero di giorni di servizio effettivo corrispondenti alle "assenze" effettuate.

Vista la particolarità della normativa, la necessità di una consulenza personalizzata è necessaria per fare le giuste scelte in campo previdenziale, invitiamo tutti i lavoratori a rivolgersi presso gli uffici del Patronato Inca Cgil in Brianza.

                             

Ezio Davide Cigna

Direttore Inca Cgil Monza e Brianza

Monza, 21 ottobre 2013