Oggi, nella prima udienza, il giudice del lavoro si è riservato di decidere riguardo la procedura di urgenza  e al possibile reintegro delle lavoratrici e dei lavoratori del bar dell’ospedale di Monza. Si è inoltre costituita in giudizio anche la cooperativa che aveva in gestione il vecchio bar e ciò va a rafforzare ulteriormente le ragioni della vertenza. Dal canto suo, la CIR food, non solo continua ad addurre motivazioni ridicole alla violazione del contratto delle lavoratrici del bar, ma rivendica anche il fatto di aver “ricercato tutte le soluzioni possibili per favorire il riassorbimento del personale”. Queste cosiddette soluzioni non sono altro che 5 contratti(su 17 lavoratori) a condizioni a dir poco indecenti: drastica diminuzione del monte ore, azzeramento scatti di anzianità, diminuzione dei livelli contrattuali e firma forzata di un verbale di conciliazione in cui il lavoratore si impegna a non rivalersi in nessun caso contro la CIR. Indice di questo trattamento è il fatto che 3 lavoratrici assunte sono già dimissionarie. Questi sono i valori della cooperazione millantati a più riprese dalla CIR: violazione dei contratti e politiche aziendali contro i lavoratori. Con l’azione di ieri le lavoratrici e i lavoratori del bar dell’ospedale hanno dimostrato invece che la millanteria non è nelle loro corde e che la lotta proseguirà fino a quando non vedranno applicati i loro diritti e non avranno riconquistato il loro reddito.
 
 
Le lavoratrici e i lavoratori del bar 
 
 
Punto San Precario Monza

FOA Boccaccio 003

FLAICAUniti-CUB