La Brianza dice “no” alle misure giustizia contenute nel Piano “Destinazione Italia”.
AVVOCATI, PROVINCIA, CAMERA DI COMMERCIO e CONFARTIGIANATO inviano al Governo un documento per chiedere la retromarcia sull’ampliamento delle competenze del Tribunale delle Imprese.
Monza, 2 dicembre 2013 – Una pagina e mezzo con un obiettivo immediato. Indurre l’esecutivo a cambiare idea e a cancellare dal piano “Destinazione Italia” le due misure sulla giustizia contenute al punto 13: il trasferimento delle controversie commerciali dai Tribunali territoriali a quelli delle Imprese attivi solo nei capoluoghi di Regione e la concentrazione delle cause civili con sede all’estero nei tre fori di Milano, Roma e Napoli. E’ quanto contenuto nel documento trasmesso in giornata al Presidente del Consiglio, Enrico Letta e ai suoi Ministri a firma del Presidente dell’’Ordine degli Avvocati, Francesca Sorbi, del Presidente della Provincia di Monza e della Brianza, Dario Allevi, della Camera di Commercio, Carlo Edoardo Valli e del Presidente di Confartigianato, Gianni Barzaghi.
Pur condividendo in generale lo spirito organico del progetto dell’ Esecutivo, rivolto ad attrarre investimenti esteri e a promuovere la competitività delle imprese italiane, gli esponenti del mondo istituzionale, imprenditoriale e professionale brianzolo bocciano senz’appello le misure riguardanti il settore giustizia. La principale criticità riguarda l’estensione delle transazioni commerciali ai Tribunali delle Imprese, un provvedimento che di fatto va a spogliare tutti i Tribunali non sedi di distretto di Corte d’Appello della maggior parte del contenzioso complessivo svolto attualmente. “In Lombardia, si determinerebbe una concentrazione sul tribunale delle Imprese di Milano di oltre il 50% delle cause di cui si occupano i Tribunali di Monza, Como, Lecco, Sondrio e Busto Arsizio, Varese, Lodi, Pavia, Vigevano e Voghera”- si legge nel testo redatto dagli avvocati monzesi, promotori dell’iniziativa. Un proposito che, se venisse attuato, lontano dal raggiungere lo scopo dichiarato di “creare un canale efficiente di accesso alla giustizia per gli investitori”, andrebbe ad ingolfare ancor più il Tribunale delle Imprese di Milano, rendendolo incapace di evadere le pratiche in tempi adeguati, in quanto già sovraccarico di una mole di lavoro incompatibile con l’organico dei magistrati e del personale amministrativo in servizio. Indici puntati anche contro l’altra misura contenuta al punto 13, relativa al raggruppamento nei soli tre fori di Milano, Roma e Napoli di tutte le cause civili che coinvolgano società con sede principale all’estero.
Preoccupati per le conseguenze negative che questi provvedimenti comporterebbero sul tessuto economico sociale e sul territorio con il progressivo impoverimento dell’economia locale, della piccola e media impresa, delle famiglie e dei cittadini già oppressi dalla recessione, i sottoscrittori del documento oltre a chiedere di non dar seguito all’ampliamento del Tribunale delle Imprese, invitano il Governo a dar vita ad un intervento complessivo sul sistema giustizia, attraverso un progetto di ampio respiro, senza ricorrere a provvedimenti “spot” che, in questi ultimi anni, hanno solo peggiorato il funzionamento della giustizia civile.
Info Stampa per Ordine Avvocati Monza