AMMODERNAMENTO  DEL  DEPURATORE  DI  SAN ROCCO:  PRONTA  UNA SOLUZIONE ALTERNATIVA PIU’ VELOCE E MENO DISPENDIOSA  DEL PROGETTO “MASTER  PLAN”,  SENZA L’UTILIZZO  DELLE AREE VERDI LIMITROFE DEL COMUNE DI MONZA E  DEGLI IMPIANTI SPORTIVI. 

L’Amministratore Unico, Filippo Carimati: “Quest’ipotesi è compatibile con l’ambiente e in fatto di tempistica, è la più celere. L’abbiamo  illustrata al Comitato San Rocco, la  presenteremo ai nostri Soci nell’Assemblea  del  21 dicembre e quindi, alla cittadinanza” .

Monza, 5 dicembre 2013  –  Per l’ammodernamento del depuratore di San Rocco,  c’è una nuova soluzione  del Progetto Master Plan 2-5 linea liquami, un intervento da 63 milioni di lavori e cronoprogramma di 12 anni . Dopo l’elaborazione di cinque diverse ipotesi, alcune scartate perché impraticabili, altre perché avrebbero coinvolto aree verdi su cui sorgono impianti sportivi,  il pool di esperti, composto da  professionisti del settore  e dai tecnici degli uffici progettazione di Alsi, ha messo a punto un nuovo studio di fattibilità.  Esso prevede di delocalizzare metà dell’impianto sull’area attigua della ex Stazione di Trattamento  Rifiuti Speciali, chiusa nel 2010 e già di proprietà di Alsi mentre, per l’altra metà, di ristrutturare il depuratore esistente con totale copertura delle vasche del comparto biologico.  Mista la tecnologia  per il funzionamento della struttura: la porzione nuova vedrà applicato  un processo a membrane, viceversa, quella attuale da ”risistemare”  continuerà ad  utilizzare  la tecnologia a fanghi attivi. Rileva l’Amministratore Unico di Alsi, Filippo Carimati: “Quest’ipotesi presenta una serie di vantaggi : è compatibile con l’ambiente, in fatto di tempistica è senza dubbio la più veloce, ha costi di costruzione e di gestione inferiori.   L’abbiamo già sottoposta in visione al Sindaco di Monza- il primo a chiederci di valutare opzioni  alternative per trovare soluzioni più celeri alla problematiche connesse al depuratore -  e  ora, dopo averla illustrata al Comitato di Quartiere San Rocco, la presenteremo ai nostri soci in occasione della prossima assemblea del 21 dicembre. Quindi, saremo pronti per mostrarla al quartiere e alla cittadinanza”.

Diversamente da altri  studi sviluppati in precedenza, in questo caso  non vengono  intaccate le aree verdi  di proprietà del Comune di Monza dove esistono il bocciodromo, la pista  ciclabile, il campo da calcio, quello da rugby: una sequela di impianti sportivi e di percorsi di campagna, amati e frequentati tanto dai residenti quanto dai monzesi e dai brianzoli. Tutti gli edifici, sia quelli da costruire che quelli da ristrutturare, saranno coperti, chiusi, aspirati  e deodorizzati in un’ottica di abbattimento dei miasmi.  Il verde godrà  di un ruolo importante con  barriere di alberi e arbusti posti a contorno  del perimetro della parte nuova di impianto per contenerne l’impatto visivo e ambientale che rappresenta uno degli obiettivi strutturali del progetto. Secondo le previsioni di calcolo effettuate, rispetto al Master Plan fasi  2-5, la spesa per la realizzazione dell’infrastruttura pubblica scenderebbe da 60 milioni (importo dei lavori al netto del ribasso d’asta) a  55,8 milioni , i costi di gestione calerebbero da 7,2 milioni annui a 6 milioni. Il decremento più significativo riguarda tuttavia il fattore tempo: 7 anni e 8 mesi contro 12, con la possibilità di realizzare  la parte nuova nell’arco di soli  44 mesi una volta ottenuti tutti i permessi e le autorizzazioni dalle competenti Autorità. “Aprendo il cantiere a inizio 2018, già nel dicembre 2019,si potrebbe avere metà  impianto già pronto- sottolinea Carimati che, a questo proposito,  tiene a precisare :”Qualcuno sostiene che siamo in ritardo con l’avvio  dei lavori. Ebbene, vorrei far  notare che non solo non abbiamo perso un momento, ma  abbiamo sfruttato al meglio i tempi necessari all’inserimento dell’opera nel Piano d’Ambito in fase di predisposizione da parte dell’Autorità d’Ambito, atto indispensabile alla ridefinizione degli aspetti finanziari del progetto”.   Quando nel 2010 fu indetta  la gara per l’ammodernamento del depuratore, Alsi Spa era patrimoniale gestore idrico, percepiva il 42% della tariffa idrica  e aveva accantonato 17 milioni che ora, a seguito della riorganizzazione del settore idrico e della conseguente e prossima fusione della società in Brianzacque, passeranno nelle casse di quest’ultima, gestore unico del servizio idrico integrato nella Provincia di Monza e Brianza e soggetto deputato ad occuparsi  industrialmente non solo di acquedotti, fognature e depurazione, ma anche degli interventi di ammodernamento di potenziamento delle reti e degli impianti.

A seguito dello sviluppo di studi alternativi/integrativi rispetto al Master Plan fase 2-5 liquami, l’Amministratore Unico, Filippo  Carimati ha più volte incontrato i vertici del Raggruppamento Putignano, Artifoni, Desa  che nel 2012 si sono aggiudicati l’appalto Master Plan: ”Abbiamo in corso un confronto serrato- spiega- perché l’obiettivo evidente è quello di trattare per  evitare di dover rifare un’altra gara, con ulteriori spese e allungamento della tempistica, problematiche che rappresentano l’esatto opposto di quanto ci siamo prefissi e che stiamo perseguendo nel segno di una gestione attenta e oculata delle risorse pubbliche”.

 LA NUOVA SOLUZIONE PROGETTUALE: I DETTAGLI - Nella parte dell’ex stazione trattamento rifiuti speciali è contemplata la realizzazione di un modulo composto da un comparto biologico e da un altro a membrane.  Il secondo modulo per trattare il restante 50% della portata liquami si otterrà ristrutturando i manufatti esistenti nell’attuale impianto con la stessa tecnologia estensiva a fanghi attivi. E’ previsto il riutilizzo di tutte le attuali vasche di ossidazione e nel breve periodo di soli tre dei cinque bacini di sedimentazione finale e precisamente di quelli situati verso il Lambro.  Le altre due vasche resteranno temporaneamente vuote e verranno  poi riutilizzate in uno scenario di lungo termine (dopo il 2025). Le  due distinte “porzioni” biologiche del depuratore saranno interconnesse idraulicamente e tecnicamente, in modo da costituire un’infrastruttura unica.  Anche questa opzione mantiene inalterati gli obiettivi strutturali del progetto iniziale (rispetto dei limiti allo scarico liquami, adozione di tecnologie in ambienti chiusi e deodorizzati, mitigazione dell’impatto ambientale).  

IL DEPURATORE DI SAN ROCCO: UN PO’ DI STORIA - Costruito nei primi anni Sessanta, il depuratore di Monza San Rocco  tratta attualmente 200 mila metri cubi di liquami al giorno e serve circa 700 mila abitanti equivalenti.  I lavori per le prime  due fasi dell’intervento di ristrutturazione  Master Plan 1A (rifacimento completo dei manufatti di ingresso e pretrattamento) e   Master Plan 1B (nuova sezione di trattamento fanghi con tecnologie avanzate) sono state avviate nel 2009.  Il primo completamento lavori porta la data del febbraio 2011 per il Master Plan 1A mentre è prossima l’ultimazione della fase 1B, già in fase di gestione controllata. La spesa complessiva degli interventi fin qui realizzati ammonta a circa 20 milioni. 

A.L.S.I. – Alto Lambro Servizi Idrici S.p.a. - Viale E. Fermi,105 - 20900 Monza (MB)