Carrier: ridotta a 215 dipendenti si avvia verso un incerto 2014
Carrier: 1200 dipendenti fino al 1993.Da qui inizia una ristrutturazione che con mobilità cassa integrazione e incentivi all’esodo ci porta a fine 2007 ad avere un organico di circa 800 lavoratori e la sospensione di contratti a termine utilizzati nel periodo per circa 200 lavoratori. Dal 2008 ad oggi: 2 anni di cassa integrazione straordinaria, migliaia di ore di cassa ordinaria e mobilità che hanno portato l’attuale organico a 215 dipendenti. Durante questi anni l'azienda ha smantellato tutte le professionalità, esternalizzando settori importanti sia a livello produttivo che impiegatizio. Nell'ultimo incontro, tenutosi in novembre nella sede di Confindustria a Monza, l'azienda non ha voluto pronunciarsi sul futuro del sito di Villasanta.
“L'ambiguità della direzione aziendale” Ci dicono Ornella Fedeli e Eugenio Rossi della rappresentanza Rsu Fiom “Sommata ai numeri occupazionali e al fatto che nell'ultimo trimestre si sta lavorando solo per fare scorte nei magazzini europei, preoccupa non poco i lavoratori. Per questo motivo abbiamo chiesto, insieme alla Fiom Cgil Brianza, un incontro all'Amministrazione provinciale.
Il 4 dicembre siamo stati convocati al tavolo istituzionale insieme al Sindaco di Villasanta Emilio Merlo. Qui, abbiamo esposto le nostre preoccupazioni al Presidente Dario Allevi e all'Assessorato al Lavoro, unica assente la direzione Carrier in quanto non in grado di dare risposte diverse da quelle precedentemente esposte. Così, a conclusione dell’incontro, la provincia si è fatta carico di organizzare un ulteriore tavolo,entro gennaio 2014, riconvocando tutte le parti sopracitate e l'Assessorato regionale e la direzione Carrier sia locale che europea per avere un piano industriale.”
C'è amarezza nelle parole dei rappresentanti sindacali, evidentemente dettata dalle risposte e dal comportamento evasivo dell'azienda: viene solo riferita una programmazione trimestrale, accompagnata da alcuni dati dei volumi produttivi ipotizzati per il 2014, numeri che lasciano presagire discordanza con i livelli occupazionali attuali. “Carrier che si riempie la bocca di belle parole sull'etica e si preoccupa di farci corsi formativi, di fatto si sta comportando in modo scorretto verso i lavoratori. Il management italiano non decide più nulla. I nostri responsabili decisionali sono tutti francesi e stanno palesemente affossando l'attività in Italia. Per contro, il nostro governo non ha la volontà di contrastare le situazioni di crisi, impedendo le chiusure delle fabbriche, i licenziamenti e non avendo attuato politiche per contrastare lo sciacallaggio delle multinazionali.
A parte l'interessamento della Fiom, noi lavoratori siamo soli.
Come rsu, contiamo di investire le istituzioni del nostro problema, per quanto riguarda quelle locali: intendiamo che queste si muovano, per fermare la continua perdita di posti di lavoro che sta portando il nostro comune e la provincia a una deindustrializzazione ormai in atto che porterà ad avere problemi sociali su tutto il territorio.