Informiamo che nella serata del 18 dicembre scorso a Roma presso il Ministero dell’Ambiente si è tenuta un’audizione nel corso della quale il Ministro dell’Ambiente Orlando ha incontrato una delegazione composta dai deputati Massimo De Rosa e Davide Tripiedi (M5S) e dal collaboratore Corrado Fossati, dall’architetto Patricio Enriquez docente di Urbanistica al Politecnico di Milano, dal dottor Edoardo Bai Medico e Presidente ISDE di Milano, e Dario Balotta responsabile infrastrutture e trasporti Legambiente Lombardia.

Gli interventi hanno una volta di più evidenziato tutte le criticità legate alla realizzazione dell’opera infrastrutturale Pedemontana Lombarda, che sono state denunciate in questi anni da tante associazioni e comitati, fra cui in particolare: tutte le problematiche legate alle caratteristiche tecnico-strutturali dell’opera; la pericolosità della diossina TCDD proveniente dal disastro ICMESA del 1976 ancora presente nei terreni ove si vogliono costruire le tratte B2 e C; l’illogicità economica dell’opera, aspetto questo che diventa ancora più grottesco dato che l’opera è stata pensata 50 anni fa durante il boom economico, quando oggi invece la crisi economica sta mettendo a dura prova persino la tenuta sociale del Paese. Queste criticità – è stato spiegato al Ministro – inducono a chiedere di fermare l’autostrada a Lomazzo, dove si sta ormai completando – con lo svincolo che interseca Pedemontana con l’A9 – la realizzazione della tratta A.

E’ stato inoltre chiesto un impegno chiaro allo stesso Ministro dell’Ambiente a superare un modello oramai finito, quello fondato sulle infrastrutture stradali, optando per il trasporto sostenibile su ferro e, cosa forse di maggior importanza, creare una vera e propria cultura dell’utilizzo del mezzo di trasporto sui modelli centro e nord europei.  

L’audizione costituisce un passaggio utile e importante poichè la delegazione parlamentare  ha messo sul tavolo di un membro del governo la questione Pedemontana ma anche – (cosa ancor più importante) – la richiesta precisa di fermare l’autostrada a Lomazzo, rinunciando alle tratte successive (B1, B2, C, D) e quindi rinunciando ad una opera devastante per il territorio, costosa per l’ impiego sempre più ingente di finanziamenti pubblici e pericolosa per la salute delle popolazioni, facendosi interprete cosi’ delle parole d’ordine sostenute da associazioni e comitati in tante occasioni e in particolare, recentemente, con la manifestazione No Pedemontana del 22 settembre scorso a Desio.

L’inutilità della Pedemontana è già realtà, perchè l’attivazione della tratta Saronno-Seregno permette di collegare direttamente col treno Malpensa e Bergamo (ed anche Varese e Bergamo).  

Noi continueremo dal canto nostro la battaglia per fermare il progetto Pedemontana e sostituirlo con un progetto di mobilità che sia alternativo, partecipato e sostenibile.

Coordinamento NO PEDEMONTANA

per approfondimenti 

https://nopedemontana.wordpress.com