Nel periodo delle festività appena trascorse abbiamo notato, con piacere, i molti auguri che ci sono piovuti da Enti, Associazioni e da tanti, tanti amici e cittadini.
Siamo però sempre sul punto di annunciare una svolta, o almeno un inizio di “lavori”. Si di lavori, perché è questo che ci interessa, che dopo fiumi di parole, riunioni, convegni, ci sia il la parte esecutiva, che si possa veder crescere qualche metro di corsia ciclabile, di moderazione del traffico o che comunque ci sia una visione mutata della mobilità urbana, ferma ancora all’ esaltazione dell’automobile anni ‘60.
L’Amministrazione dialoga con noi, ci ascolta, noi proponiamo, suggeriamo senza freni . Certo noi non abbiamo vincoli, l’Amministrazione si, qualche vincolo l’ha. Ma noi proponiamo realizzazioni che non sono scritte sul libro delle favole, sono tutte già operanti in molte città italiane e straniere. Soluzioni che funzionano alla perfezione, che non avrebbero neppure bisogno di sperimentazione nella nostra città.
Dovremmo capire se i nostri confronti con l’Amministrazione di Monza, sono di carattere consultivo, oppure costituiscono un momento propositivo dove mettere in atto azioni concrete a breve termine.
Azioni concrete a breve termine, perché ormai tutto sembra muoversi per età geologiche, tutto è faticoso, lento e scoraggiante.
Dopo ormai 20 mesi di gestione della nostra città, vorremmo vedere qualcosa nel breve termine. Perché ci sono le premesse, le intenzioni, concetti come la moderazione del traffico e delle zone a 30 km/h fanno parte della visione di molti amministratori, ma stentano a decollare come se si avesse paura del cambiamento.
Se e quando verranno partoriti questi concetti, ci aspettiamo che non siano piccole iniziative sparute, che non incidono un gran che nell’assetto globale della città, ma segnino profondamente e significativamente la vita dei monzesi tutti, siano essi pedoni, o ciclisti, oppure automobilisti.
Sicuramente l’interramento di viale Lombardia è stato un tassello importante per integrare due quartieri separati da una vera e propria autostrada. L’opera e il progetto di superficie porterà sicuramente molti benefici a tutta la città ma non possiamo fermarci, dobbiamo guardare avanti e mettere in campo il risultato di nuove visioni e aspettative che potranno cambiare radicalmente i nostri stili di vita.
Siamo partiti quasi due anni fa con l’entusiasmo dei bambini, negli incontri della campagna elettorale non si faceva che parlare di biciclette, da una parte e dall’altra. Era ed è, un’esigenza primaria ormai, e se alcune sacche sembrano resistere al cambiamento, è necessario mettere in campo le armi forti della sensibilizzazione, per convincere che questo cambiamento è assolutamente salutare.
L’opposto sarebbe l’arretratezza, l’aggrapparsi a situazioni che non possono più reggere l’incalzante processo di miglioramento delle condizioni di vivibilità delle nostre città, della nostra Monza.
Non sappiamo ancora se unire tutte le ciclabili esistenti e future in una sole rete di mobilità ciclistica e da lì partire per un ulteriore sviluppo della suddetta rete, faccia parte delle intenzioni del Bici Plan che Monza sta per varare. Una rete ciclabile tutta “attaccata” per dare sicurezza ai ciclisti. Doppi sensi per le biciclette in strada a senso unico. E molto altro.
Insomma, siamo forse vicini alla svolta, ma non riusciamo a capire quanta strada ancora manca. In bicicletta potremmo percorrerla molto velocemente, ma qualcuno si ostina a mettersi in coda con ritardi inaccettabili.
E quindi l’augurio che aggiungiamo e che estendiamo a tutta la cittadinanza è che il 2014 sia finalmente quello buono, che veda realizzarsi tutto quello in cui speriamo perché la mobilità ciclistica non riguarda solo i nostri spostamenti ma può essere un cambiamento totale nel concepire una città.
Ufficio Stampa FIAB Monzainbici