Su questa problematica come MoVimento 5 Stelle siamo stati abbastanza presenti nel quartiere, e sulla base delle tante istanze presentateci dai cittadini di San Rocco, sottoponiamo all’aula e ai relatori presenti alcuni punti:

La  seduta del  consiglio comunale di oggi, richiesta dal nostro gruppo si è concretizzata tra  l’altro con la relazione dell’avv. Carimati, amm.re unico di Alsi SPA e figura che da molti anni ruota attorno a questa realtà e a cui probabilmente alcuni cittadini non riconoscono più la massima fiducia, visti i risultati che sono “sotto il naso” di tutti o perlomeno di molti.

La volontà di modificare un iter già condiviso e consolidato, il cosiddetto master-plan originale, stride con qualsiasi norma di correttezza amministrativa e di buon senso. Il documento è stato redatto e approvato con il benestare dello stesso avv. Carimati (presente anche allora con altro ruolo), interlocutore che ora va a promuovere una progettazione diversa , fondando la nuova proposta sulla possibilità di garantire minori costi e una riduzione dei tempi realizzativi, che risulta poco chiara nei dettagli.

Come si evince dalla lettura della visura camerale di Brianzacque,  più o meno nel luglio del 2013 quindi ad appalto già aggiudicato definitivamente da ALSI, sono stati attribuiti al Vice Presidente di Brianzacque, Enrico Boerci, i poteri di individuare, sviluppare e verificare le alternative di realizzazione e gestione del Master Plan. Quindi,  al Vice Presidente di Brianzacque, è stato attribuito il potere di sviluppare soluzioni alternative a quelle di un appalto già aggiudicato in via definitiva da altra stazione appaltante (ALSI). L’aspetto più bizzarro della questione è che le nuove soluzioni che Enrico Boerci dovesse individuare sarebbero alternative a quelle che lui stesso ha deliberato in qualità di Consigliere di ALSI.

Infatti, come evidenziato dai comunicati stampa apparsi sul sito della stazione appaltante ALSI, questa, dopo aver aggiudicato definitivamente la gara, ha elaborato soluzioni progettuali diverse rispetto a quelle contenute nel progetto preliminare posto a base della gara. A nostro giudizio, la sottoscrizione di un contratto tra ALSI e l'ATI vincitrice dell’appalto, per l'elaborazione di un progetto esecutivo su aree e con tecnologie in parte diverse rispetto a quelle previste nel progetto presentato in sede di gara dall'aggiudicatario, lederebbe gravemente i principi di libera concorrenza e trasparenza. Non è infatti assolutamente certo che, se queste nuove condizioni fossero state esplicitate in sede di bando, la migliore offerta (progetto definitivo) sarebbe comunque risultata quella dell'ATI Putignano.

Non vorremmo che un intervento dell’autorità giudiziaria complicasse ulteriormente un quadro già poco edificante con conseguente ulteriore ritardo.

Si capisce che con il passare degli anni le tecnologie avanzano e potremmo ritenere opportuno valutare nuove ipotesi  oppure, che le amministrazioni cambiano e le richieste divengano altre, ma ciò ai cittadini che sopportano i miasmi dell’impianto poco importa. Inoltre come abbiamo visto sono proprio le stesse persone che hanno sostenuto un progetto a promuoverne adesso un altro e visti i tempi di concessione dei permessi fra qualche anno ci potrebbe venire proposta ancora una nuova soluzione …

 Per i motivi sopra citati alcuni cittadini san rocchesi -  con forza – chiedono che:

3.1. l’iter della riqualificazione, così come stabilito dal master-plan 2-5, non venga stravolto;

3.2. i passaggi previsti nel master-plan originale siano da subito accelerati nella loro esecuzione, recuperando il tempo perduto in questa vicenda

Inoltre  alcuni dei cittadini del quartiere esplicitamente domandano al sig. sindaco e al consiglio comunale di rispondere ai seguenti quesiti:

-     Perché su un tema tanto importante ci si limita a fissare pochi incontri preliminari e a decisioni ormai prese, restringendo il coinvolgimento e la partecipazione

-   Perché per avere degli aggiornamenti sullo stato dell’arte della riqualificazione si è dovuto aspettare la seduta del consiglio comunale di oggi (13 gennaio 2014) richiesta da alcuni consiglieri, e non si è proceduto, come per altro promesso, a incontri periodici dell’amministrazione nel quartiere?

-   “Escludiamo opere di ampliamento del depuratore”, così si era pronunciato il nostro sindaco. E come definire, se non ampliamento dell’impianto, la previsione di nuove costruzioni nell'area dell'ex TRS? San Rocco non merita l’ennesimo schiaffo, che suona beffardo: le nuove opere interesseranno proprio quell’area dismessa che gli abitanti del quartiere avevano preteso venisse esclusa dalla realizzazione di una struttura per il trattamento dei rifiuti.

-     Perché non è stato dato seguito alla volontà che la seduta di questo consiglio venisse programmata nel quartiere, così come era stato fortemente richiesto.

-    I finanziamenti per condurre in porto le 2 alternative sono garantiti? In questo ambito c’è la certezza che gli utili conseguiti e che verranno conseguiti da Brianzacque saranno investiti nell’opera di riqualificazione del depuratore e di abbattimento dei miasmi?

- E infine…        QUANDO FINIRANNO LE PUZZE??? Forse siamo noi a far fatica a capire, ma non mi sembra ci sia nessuna chiarezza su questo aspetto

Il MoVimento 5 Stelle esprime totale contrarietà al nuovo progetto, in quanto comunque comporterà il consumo di ulteriore suolo libero e, come temuto dai cittadini, un inesorabile ampliamento del depuratore e un percorso che molto probabilmente porterà a nuove problematiche e ritardi

Riteniamo infatti, anche in linea con le recenti linee guida europee, che gli impianti di depurazione, così come quelli di smaltimento e trattamento di rifiuti e dei  materiali, debbano essere di piccole dimensioni e maggiormente distribuiti sul territorio in quanto più facilmente gestibili e di minor impatto per la comunità.

Nel caso del depuratore di San Rocco, prevedere degli impianti di alleggerimento a monte, avrebbe permesso di avere delle soluzioni più semplici, in tempi più brevi e con una più equa distribuzione dei disagi, per un servizio che riguarda un’ampia fascia di cittadini di cui solo una parte monzesi.

Ma il nostro ruolo qui e adesso non è quello di cercare le responsabilità di chi in passato ha lavorato e deciso sul progetto, ma far sì che ciò che sta per essere messo in atto risulti il più possibile vicino ai principi di economicità, efficienza ed efficacia. Pertanto riteniamo che vada immediatamente e senza esitazione portato avanti il progetto tanto sostenuto, che ha già attraversato un ricorso al TAR e che già ci è costato diversi milioni, di proseguire sulla strada intrapresa per evitare di imbarcarsi in un nuovo iter che potrebbe portare a nuovi stalli e quindi al perpetrarsi dei disagi senza nessuna prospettiva positiva da parte della cittadinanza .