Se vogliamo la metropolitana, questo è il momento. Appello al sindaco e ai comitati pendolari: mobilitiamoci, ci sono fondi europei e non solo.
Se Monza vuole la metropolitana, da Bettola a nord, questo è il momento di darsi da fare. Non soltanto perché la metropolitana è indispensabile. Ora ci sono a disposizione, per progetti di mobilità, milioni dall’Europa, che ha triplicato la disponibilità dei fondi fino a 12 miliardi di euro. Inoltre, Milano sta pensando di rinunciare alla M4 e questo potrebbe liberare altre risorse economiche da non lasciarsi sfuggire: 490 milioni dello Stato più altri 172 del Fondo Nazionale Trasporti. La M4 è una infrastruttura inutile e costosa, gli esperti sono concordi. Mancano invece – e lo sanno bene i nostri pendolari – linee di trasporto pubblico efficienti e veloci in tutta l’area a nord di Milano, ancora più urgenti ora che la ferrovia Chiasso-Milano sta per diventare una TAV merci anche a scapito della frequenza dei convogli locali (è scritto in documenti ufficiali). Non dimentichiamo che Monza e la Brianza costituiscono – subito dopo Napoli – la zona più densamente abitata d’Italia (Istat) e una delle zone più densamente urbanizzate del Paese. L’amministrazione comunale Scanagatti ha inviato nei mesi scorsi alla Regione Lombardia la richiesta di considerare prioritaria una metropolitana a Monza. Ma quel documento ha nei fatti un valore relativo e rischia di perdersi nel mare magnum della scartoffie. Bisogna che la città si mobiliti sul serio per domandare con insistenza la MM. E’ così che che anche Brescia l’ha avuta, e adesso tocca alla terza città della Lombardia. Dice Isabella Tavazzi, portavoce dell’Associazione HQMonza: “Invitiamo il sindaco Scanagatti e la giunta comunale di Monza, ma anche le Amministrazioni dei comuni confinanti a nord, ad assumere iniziative più forti, frequenti e insistenti per chiedere la metropolitana. Facciamo appello anche alle associazioni e ai comitati di cittadini e pendolari per una mobilitazione generale e per esercitare il massimo di pressione sulla Regione Lombardia”.
Comitato San Fruttuso 2000