Oggetto: Codice della strada e controsenso ciclabile
Egr. Sig Sindaco, sulla stampa nazionale di sabato 6 c.m. si dava notizia di una presa di posizione del Ministro alle infrastrutture Maurizio Lupi di contrarietà ad introdurre nel Codice della Strada il cosiddetto "contromano ciclabile", ovvero la possibilità di far circolare le biciclette nei due sensi su strade a senso unico per gli altri veicoli.
Tale modifica, avanzata da molti comuni e dalla FIAB (Federazione Italiana amici della Bicicletta), allineerebbe l'Italia a molti paesi europei nei quali, più che in Italia, la mobilità ciclistica viene sistematicamente promossa e favorita: Francia, Belgio, Germania, Svizzera, ecc.
Ovviamente il "controsenso ciclabile" (più correttamente di "contromano ciclabile")
sarebbe applicabile solo ad alcune strade, prevalentemente i centri urbani, e dovrebbe accompagnarsi ad alcune condizioni e provvedimenti di calmieramento e sicurezza del traffico.
Gli oppositori a tale modifica, già bloccata poche settimane fa da un emendamento di Scelta Civica in sede di Commissione Trasporti della Camera, in realtà non sono stati finora in grado di portare argomenti provanti della presunta pericolosità di tale pratica se non le generiche, pretestuose e umilianti argomentazioni che gli italiani sulle strade sarebbero diversi dai tedeschi, francesi o svizzeri e fingendo di preoccuparsi della sicurezza dei ciclisti, limitandone di fatto la circolazione.
Le esperienze e le rilevazioni statistiche di grandi e piccole città europee, ma anche di molte città italiane (Reggio Emilia, Bologna, Torino, ...) attestano in realtà che l'introduzione del doppio senso ciclabile, praticato con la dovuta intelligenza tecnica, non comporta alcun aumento di incidentalità, spesso anzi si accompagna ad una sua riduzione, e favorisce l'incremento degli spostamenti in bicicletta.
La nostra associazione ha già avuto modo di evidenziare alla sua Amministrazione l'utilità di praticare il controsenso ciclabile anche nella città di Monza, attuabile di fatto anche a codice vigente con una visione tecnica-culturale meno supina e formalistica della tradizionale organizzazione del traffico.
Siamo quindi a chiederle di unire la sua voce a quella degli amministratori di Milano, Torino, Reggio Emilia, Bologna, ecc. nel richiedere al governo di introdurre nel Codice della Strada norme utili a favorire la circolazione urbana e quotidiana delle biciclette, compreso il "controsenso ciclabile" ,affinché anche in Italia sia consentito alle amministrazioni comunali di adottare soluzioni già ampiamente e positivamente sperimentate, superando ogni dubbio interpretativo e anacronistiche resistenze.
Cordiali saluti.
FIAB MonzainBici
Giuseppe Piazza