Evoluzione “Nuova scuola Citterio” a seguito ESPOSTO alla PREFETTURA

I cittadini del Comitato “Sai cosa vorremmo in Comune” apprendono con soddisfazione che l’ESPOSTO che hanno presentato in PREFETTURA lo scorso 13 febbraio ha sortito “il mutamento di opinioni circa la valutazione delle misure di sicurezza”, come si legge nel c.s. del Comune del 13 marzo, e che ha indotto il Sindaco a comunicare che “fin da ora il nuovo edificio scolastico sarà realizzato in un’area diversa”. Sebbene non tocchi a noi entrare nel merito della controversia tra i diversi enti preposti (ASL, ARPA, Provincia e Comune), auspichiamo nell’interesse della comunità che sia fatta chiarezza ed emergano le conseguenti responsabilità. Che la costruzione della nuova Citterio, in un’area in cui la cittadinanza DA SEMPRE sa essere potenzialmente inquinata da sostanze tossiche e nocive, compresa l’area verde recentemente acquisita dal Comune all’angolo Foscolo/Sangalli, meritasse qualche attenzione in più da parte degli amministratori, lo chiedono genitori e docenti, i quali fin dal 2011 hanno costituito un gruppo di lavoro con il compito di monitorare l'iter di realizzazione delle nuove scuole. Negli anni è stata raccolta la documentazione relativamente agli aspetti più significativi, sostenendo le richieste di manutenzione avanzate dal Dirigente Scolastico e incalzando il Comune affinché procedesse nella costruzione dei nuovi plessi, tenendo conto di quella che dovrebbe essere una prassi consueta in campo progettuale, e che si fonda su due principi fondamentali. Il primo è sancito anche dalla legislazione vigente e prevede che si conosca esattamente la situazione di inquinamento dell'area dove si vuole edificare prima di procedere alla definizione degli interventi, evitando quanto è invece accaduto fin qui, e in particolare, la realizzazione di quattro progetti irrealizzabili i cui costi non irrilevanti gravano ora sui cittadini:

1) le due scuole Citterio e Bellani sulla stessa area Sangalli-Foscolo (Giunta Mariani/Assessore Mangone);
2) il progetto definitivo per la nuova Citterio sull'area Sangalli-Foscolo approvato nel dicembre 2011 (delibera di G.C. 825 del 09/12/2011, Giunta Mariani/Assessore Mangone) nonostante il fatto che sette mesi prima lo stesso Comune avesse assegnato allo Studio Geoplan l'incarico di effettuare un piano di caratterizzazione per sondare le sostanze inquinanti presenti nel sottosuolo (Determina n° 1179/11 del 28/05/11) e che nell'anno e mezzo precedente avesse già disposto una prima fase di indagine (Disciplinare dell'11/06/2010);
3) la modifica al progetto definitivo del plesso Citterio con l'aggiunta di un Centro Cottura da finanziare con i fondi destinati alla costruzione della scuola e da realizzare nel  sottosuolo nonostante le verifiche degli inquinanti in corso, disposte dallo stesso Comune (Giunta Scanagatti/Assessori Marrazzo e Montalbano);
4) la nuova modifica al progetto definitivo con l'eliminazione del Centro Cottura e con l'aggiunta di una bonifica, dal momento che gli esiti delle analisi non lasciavano più margini di dubbio relativamente al livello e alla qualità degli inquinanti presenti nel sottosuolo.

Il secondo principio che dovrebbe caratterizzare una buona progettazione è altrettanto fondamentale; è suggerito dal buon senso e dal rispetto delle risorse della collettività e dovrebbe ispirare qualsiasi azione pubblica: programmare gli interventi sulla base di priorità ben ponderate e condivise con i diretti interessati, oltre che con i tecnici competenti. Tale principio è stato purtroppo disatteso dalle diverse Giunte e dall'Amministrazione Comunale la quale aveva ideato un cronogramma dei lavori che:
1) non teneva conto del fatto che il plesso Bellani è in condizioni di avanzato degrado strutturale, e che la nuova scuola media dovrebbe essere prioritaria rispetto alla nuova Citterio;
2) avrebbe costretto bambini e personale delle due scuole a rimanere intrappolati in un cantiere, posto sull'area Citterio-Sangalli, con numerosi rischi per la sicurezza nonchè senza prospettive certe in termini di tempi di realizzazione né di smaltimento del vecchio plesso, né infine possibilità di utilizzo dell'area verde circostante.

Ci preoccupa la dichiarazione del Ass. Montalbano che afferma (cfr. articolo su “Il Giorno” Monza e Brianza del 14 marzo 2015): “l’obiettivo è di individuare un terreno con caratteristiche che ci permettano di non dover buttare via il progetto”; progetto che - non lo diciamo noi ma lo affermano professionisti del settore - non è ritenuto all’altezza delle nuove esigenze della didattica moderna. A questo proposito facciamo notare che negli anni 1970 (data di costruzione della Bellani,) l’amianto era già noto per la sua tossicità ma, avendo l’Amministrazione di allora un progetto già pronto, ha proceduto ugualmente alla costruzione della scuola media.

Ora chiediamo di non ripetere l’errore, soprattutto ora che iniziative come “Scuole aperte” e “A scuola senza zaino”, necessità di impatto 0 e costruzioni ecosostenibili, hanno trovato riconoscimento da parte del MIUR e di ANCI: tali indicazioni ministeriali per essere attuate necessitano di spazi e caratteristiche strutturali diverse dall’ultimo progetto presentato dal Comune nella serata del 23 gennaio. Ora il Sindaco sembra convergere sulle nostre posizioni, che erano già note all’Amministrazione nelle sue linee generali, poiché erano state illustrate durante l’incontro del dicembre 2012 alla scuola Bellani, quando il Comitato Sai cosa vorremmo in comune lanciò la proposta di realizzare un polo scolastico nell’area dell’ex mattatoio di Monza invitando il Sindaco e gli assessori presenti a non perdere la grande occasione che si prospettava. Ora che i fatti emersi impongono un cambiamento di rotta chiediamo con forza che l'Amministrazione accetti la proposta da noi avanzata, sottraendo dal progressivo degrado l’ex Macello facendolo ricadere nuovamente nelle mani dei privati ad un prossimo cambio di Giunta. Ricordiamo che tale recupero ad uso pubblico costa a noi cittadini un caro prezzo a carico delle casse comunali per il pagamento di 2 milioni circa di euro di penali alla Società “Hi Senses”, che si era aggiudicata l’area, in parte con la Giunta Faglia e per intero con la Giunta Mariani. La nuova situazione che si è configurata relativamente all'area Ex Macello è un'occasione da non perdere per il quartiere, per le scuole e per l'intera città, motivo di rilancio sia culturale che economico. Nell’ottica di evitare cantierizzazioni gravose di rischi e disagi per l'utenza delle scuole e per i cittadini e l’ulteriore calo di iscrizioni alle nostre scuole di quartiere, tristemente evidente alla Citterio,

PROPONIAMO

una destinazione interamente pubblica dell'area Ex-Macello, che permetta di realizzare:
1) la nuova Bellani all'Ex-Macello all'interno di un polo musicale e culturale a beneficio della cittadinanza (auditorium, sale prova, area start up per nuove imprese in campo musicale e culturale, biblioteca scolastica aperta al quartiere);
2) l'abbattimento della vecchia Bellani;
3) l'edificazione della nuova Citterio nell'area ex-Bellani;
4) la realizzazione di un'area verde sull'area Sangalli-Foscolo in cui le piante presenti proseguano la spontanea opera di bonifica e di contenimento degli inquinanti. Tale area, una volta messa in sicurezza, potrà essere parzialmente attrezzata con servizi per la comunità (uno chalet come spazio sociale a beneficio delle scuole, degli oratori e delle associazioni; un'area giochi per i bambini; campetti sportivi che riqualifichino l'area dell'ex-minigolf, coerentemente con le promesse pre-elettorali dell'Assessore Marrazzo).

Il progetto del recupero architettonico e funzionale dell’area ex Macello di Monza è un’occasione unica come lo sono state tutte le realtà europee simili, già oggetto di trasformazione e riqualificazione, in cui si è dato vita a contesti culturali e di divulgazione, oggi di grande risonanza. Recuperare l’area del ex Macello ricollocando la scuola Bellani, costruire la nuova scuola Citterio e realizzare un bosco in città lì dove un tempo si smaltivano rifiuti, è un dovere al quale l’Amministrazione Comunale non può più sottrarsi e per il quale intendiamo attivare tutti i tavoli di confronto per un’auspicata e finalmente reale partecipazione.

Monza, lì 17/03/2015