Nove anni di attività: presentati i risultati del Centro Polifunzionale Maria Bambina di Bellusco.
Cosa cambia dopo l’approvazione della legge regionale 2942 (ex d.g.r. 856) grazie al contributo della Fondazione Maria Bambina e del Comune di Bellusco. Ridotte le spese per gli utenti del Centro Diurno:
da 24 a 20 euro al giorno Bellusco,17 aprile 2015. Unanime commento positivo per i primi nove anni di attività del Centro Polifunzionale Maria Bambina di Bellusco, centro di servizi per anziani e di sostegno alle famiglie. Queste le opinioni espresse dai relatori all’incontro di mercoledì 15 aprile svoltosi presso la sede del Centro. “Una struttura d’eccellenza - ha affermato il Sindaco di Bellusco, Roberto
Invernizzi - perché è riuscita a offrire risposte convincenti riguardo le necessità degli anziani, delle famiglie, ma soprattutto un sostegno alle donne, le quali, come è noto, sono le più coinvolte nell’assistenza dei propri cari.”
Durante la serata sono stati presentati i dati ed è stato compiuto un primo bilancio sociale. “In questi nove anni quasi 600 anziani (fra Centro Diurno, 210, e Comunità Residenziale, 375) sono transitati dal Maria Bambina - ha illustrato, Luca Pozzi, coordinatore del Centro –. 86 anni, l’età media, in maggioranza donne, il 90% residente nei paesi del distretto dell’’ASL di Monza e Brianza con una forte presenza dei paesi del vimercatese. Dei 375 anziani della comunità residenziale più del 70% è rientrato al proprio domicilio.” Un dato che mostra la peculiarità del Maria Bambina: un pronto e flessibile sostegno ad anziani e famiglie di fronte a emergenze o a fasi difficili della vita familiare. La residenzialità temporanea infatti ha supportato la famiglia in diverse casistiche come ad esempio il caso della badante che usufruisce, come suo diritto, di ferie o di periodi di aspettativa; oppure quando diventa momentaneamente impossibile assistere i propri cari; oppure ancora quando l’anziano ha bisogno di un’assistenza più ampia ed intensa che necessita di lasciare temporaneamente la propria abitazione. Grazie a questo servizio di residenzialità temporanea, più del 70%, dei 375 anziani, come visto, è riuscita a superare la fase acuta e tornare al proprio domicilio.
“Sono dati ha commentato Roberto Mauri – direttore della Cooperativa La Meridiana, cooperativa che gestisce il Maria Bambina, che confermano come l’idea iniziale di offrire un servizio flessibile ed intermedio fra il domicilio e la RSA abbia funzionato e rappresenti un’ importante innovazione che risponde ad una duplice esigenza: da un lato ritardare il più possibile se non evitare l’inserimento dell’anziano in casa di riposo, dall’altro consentire un risparmio significativo alla spesa sanitaria. Infatti strutture come queste di Bellusco costano molto meno rispetto alle RSA.”
Un’altra conferma arriva dalle parole espresse da Roberto Calia, direttore sociale di ASL Monza MB. “Il Maria Bambina rappresenta una struttura intermedia e flessibile che si proietta e anticipa il futuro dell’assistenza. Questo Centro infatti garantisce una risposta efficace ai bisogni di una certa fase della vita dell’anziano.” Non mancano i problemi, però. Le nuove normative volute dalla Regione Lombardia, come la legge 2942 (ex. D.g.r. 856), regole che hanno l’obiettivo di dare ordine e chiarezza all’assistenza anziani, hanno imposto alla parte residenziale del Maria Bambina alcuni cambiamenti, soprattutto in merito alla tipologia d’utenti.“E’ stato faticoso, ma bello lavorare insieme - ha aggiunto Mauri – perché si è riusciti a realizzare un clima di lavoro positivo e una giusta sinergia fra pubblico, (ASL, Comuni), privato sociale (Fondazione Maria Bambina, Cooperativa La Meridiana) e cittadini di Bellusco e dei paesi limitrofi. Un metodo che, come dimostrano i dati, rappresenta un modello in grado di affrontare le problematiche e indicare soluzioni.”
Infine le considerazioni di Sergio Lorenzini presidente della Fondazione Maria Bambina proprietaria della struttura che ospita gli anziani. Anzitutto un aiuto significativo alle famiglie di Bellusco che vedono ridursi la spesa del Centro Diurno da 24 a 20 euro al giorno. Un contributo di 4 euro offerto dalla Fondazione e dal Comune di Bellusco. Ma la domanda principale che Lorenzini si è posto, è: “cosa intende essere la Fondazione e quali servizi dovranno essere attivati per famiglie e anziani nel prossimo futuro.” Una considerazione anche alla luce di eventuali ed ulteriori cambiamenti normativi. “La speranza - ha concluso Lorenzini - è che possiamo individuare nuove formule in grado di adeguarsi alle presenti e future esigenze di anziani e famiglie.”