Monza si “dimentica” del deposito convogli per M5 e riserva l’area a un mega centro commerciale. Così perderemo un’altra volta il treno, ecco perchè.

Ma la Giunta Scanagatti la metropolitana a Monza la vuole o no? Non si capisce, perché al di là delle parole, i passi concreti che dovrebbe e potrebbe fare non li fa. Un esempio su tutti: prevedere negli strumenti urbanistici dove vada collocato il deposito treni, che è indispensabile e richiede circa 66mila metri quadrati. Ebbene: nel Documento di Piano del territorio che è stato licenziato proprio in questi giorni dall’Amministrazione comunale di Monza, quella struttura non è prevista. Eppure, in Comune sanno bene che è un elemento indispensabile e irrinunciabile per poter avere la metropolitana prolungata sino in città. Sono dieci anni che i tecnici, anche quelli del ministero, chiedono di prevedere la costruzione del deposito, e sono dieci anni che il Comune tentenna. Come sempre, fondiamo le nostre osservazioni su basi molto solide e poco discutibili: i documenti ufficiali (il resto sono chiacchiere). Già nello studio di fattibilità del 2005 per il prolungamento della “lilla” da Bignami a Bettola, il progettista indica chiaramente la necessità di realizzare un deposito treni (vedasi mappa allegata). Nella nostra area densamente urbanizzata – dice lo studio – l’unico luogo possibile è a sud di Monza, in uno spazio adiacente alla Tangenziale Nord, luogo che per la quasi totalità si trova sul territorio del Comune di Monza. Lo studio avverte che il deposito è fondamentale e che si devono “porre con urgenza le opportune salvaguardie di vincolo funzionale”, il che significa inserire la previsione nei piani urbanistici della nostra città. Cosa che non è mai stata fatta, né con la giunta Faglia, in carica all’epoca, né successivamente. Al contrario, nel nuovo documento di piano che oggi la giunta Scanagatti sta presentando alla città, l’area interessata diventa riservata a uffici e commercio con esplicito riferimento ai piani di Cinisello.

Così, là dove ci sarebbe l’unico posto utile per il deposito treni della M5, Monza si allinea alle strategie di Cinisello e manifesta invece la volontà di ampliare il centro commerciale, cioè in pratica raddoppiare le strutture attualmente occupate dall’Auchan, che è già il più grande d’Europa. Addentrarsi nel labirinto delle carte ufficiali significa cercare di capire come si muovono le cose per davvero. Ma nulla appare mai chiaro e lineare come i cittadini si aspetterebbero. E’ vero che l’Amministrazione comunale di Monza ha chiesto alla Regione Lombardia di inserire la Metropolitana di Monza nel Piano Territoriale Regionale (PTR), ma questa è una mossa del tutto insufficiente rispetto alle spinte forti che vorrebbero invece il prolungamento della M5 verso Figino/Settimo Milanese, dove – al contrario che da noi – l’area per un eventuale deposito treni è già stata messa a disposizione, e da tempo. Se si dovesse fare prima il prolungamento della M5 da San Siro verso ovest anziché da Bignami verso nord, per Monza si finirebbe per riparlare di metropolitana nell’anno 2030 o giù di lì. Insomma, se non si dà una mossa  finalmente nella giusta direzione, l’Amministrazione comunale di Monza rischia di perdere per l’ennesima volta il treno. Un treno che interessa migliaia di cittadini, stanchi di un trasporto pubblico inadeguato alla terza città della Lombardia (nell’area più densamente urbanizzata d’Italia insieme a Napoli).

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