Vorrei portare a vostra conoscenza che il Lambro, qualche volta, riesce ancora a essere il fiume che ha gestito il territorio lombardo. Durante la piena del Novembre scorso, nella parte Sud della Cascinazza e in corrispondenza di un'ansa verso destra, le acque del fiume hanno eroso l'argine sinistro, invaso il campo retrostante e sono riconfluite nell'alveo originale, creandosi così un nuovo alveo. Alleghiamo 2 foto e 1 disegno a conferma. Questo è quanto tutti i fiumi hanno fatto nei millenni passati, prima che l'uomo li regimasse per sfruttarne i terreni ricchi di nutrienti. Ma la divagazione di un fiume nelle compagne permette la realizzazione di nuovi habitat, implementando la biodiversità dell'area. Se nessuno interverrà per ripristinare l'artificialità iniziale del corso d'acqua, il Lambro avrà un nuovo tratto di fiume dal fondo ghiaioso invece di quello melmoso precedente; inoltre il vecchio ramo andrà progressivamente riducendo lo scorrimento dell'acqua, creando così una lanca fluviale che è, in natura, uno degli habitat con il più alto indice di biodiversità. Mentre gli enti pubblici, a Monza, stanno pensando a come contenere, regimare e artificializzare il fiume, lui, appena può, si riprende un pezzo del suo territorio.
Atos Scandellari
Presidente Circolo Legambiente di Monza