NO AL 30 x 1000
Governo e Regione Lombardia hanno promesso 70 milioni di euro (e forse di più) per dare ossigeno all’autodromo di Monza.
A tutt’oggi la SIAS (Società dell’ACI che gestisce il circuito) non ha presentato alle autorità competenti nessun piano industriale in grado di dimostrare la sostenibilità economica dell’impianto, né tanto meno la valutazione dell’impatto ambientale di eventuali modifiche alla pista.
Le sole certezze sono:
- che la SIAS ha un bilancio pesantemente in rosso (-3,5 milioni di euro nel 2014);
- che le modifiche richieste dalla Dorna (l’impresa che gestisce l’organizzazione delle superbike e del moto GP) per omologare il circuito alle corse motociclistiche riguarderanno gran parte della pista con un sacrificio inaccettabile di alberi: le ultime notizie stampa parlano di 1000 alberi del Parco da abbattere per far correre una volta l’anno 32 moto sul circuito di Monza e non è detto che tali modifiche saranno adeguate anche per lo svolgimento delle gare automobilistiche;
- che Bernie Ecclestone, patron della F.1, pretende 25 milioni di euro l’anno per concedere il GP automobilistico a Monza;
- che, anche quando ha avuto in calendario la superbike (fino al 2013) e il GP di F.1, la sostenibilità economica del circuito era dubbia ed è andata via via peggiorando al punto che, per ammissione dello stesso CDA della SIAS, attualmente la situazione economica dell’impianto è fortemente compromessa;
- che le gare nella F.1 si indirizzano sempre più verso i nuovi circuiti realizzati nei paesi di recente ricchezza con la conseguente riduzione delle gare in Europa, come dimostrano i casi di Francia e Germania che hanno rinunciato al GP per non sottostare alle esose richieste di Bernie Ecclestone.
Di fronte a queste certezze negative, Governo e Regione Lombardia sono disposti a sborsare 70 milioni di euro (e forse più) di soldi pubblici, cioè dei cittadini, per mantenere a ogni costo in vita l’autodromo, mentre non sono così solerti nel finanziare le opere e i servizi pubblici di interesse generale, fra i quali la manutenzione e il restauro del Parco - come dimostra, per esempio, l’abbandono di Villa Mirabellino.
Questa scelta immorale è frutto di accordi politici trasversali e poco trasparenti nonché della pressione di potentati, fra i quali l’ACI, società tutt’ora nell’elenco degli enti inutili che, secondo i Commissari Governativi alla revisione della spesa, dovevano essere aboliti.
NOI PROPONIAMO INVECE
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che la sostenibilità economica dell’autodromo di Monza sia determinata dal libero mercato, come avviene per qualunque impresa privata che non può contare sugli “aiuti di Stato” per sopravvivere;
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che i finanziamenti promessi da Governo e Regione Lombardia siano interamente devoluti al restauro e alla manutenzione del patrimonio architettonico, naturalistico e paesaggistico del Parco, dei Giardini e della Villa Reale;
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che gli alberi del complesso monumentale possano essere abbattuti solo per esigenze fitopatologiche e naturalistiche;
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che i prati di Parco e Villa siano utilizzati per ospitare l’ordinaria fruizione pubblica e non manifestazioni usuranti a elevata presenza di pubblico;
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che il Ministro dei Beni Culturali si faccia carico dell’effettiva tutela di questo Bene e garante della gestione dei finanziamenti e li indirizzi a un suo recupero per renderlo degno di entrare a far parte del patrimonio dei beni dell’umanità dell’UNESCO.
Comitato per il Parco A. Cederna Comitato La Villa Reale è anche mia