Legge di Stabilità – “Basta con i tagli al Fondo Patronati”

La Legge di stabilità 2016 interviene in modo pesante per il secondo anno consecutivo sul Fondo Patronati proponendo un taglio di 28 milioni di euro. Tale intervento si aggiunge a quello di 35 milioni di euro già stabilito lo scorso anno, risultato di una riduzione dell'enorme cifra inizialmente ipotizzata, ottenuta grazie alla straordinaria mobilitazione, alla sensibilità di tanti parlamentari e al milione e 180.000 firme dei cittadini che hanno sottoscritto la petizione popolare.  In una lettera inviata ai Senatori e Deputati, il Ce-Pa (Centro Patronati)  spiega le ragioni per le quali si  chiede la soppressione della norma che infligge un altro colpo duro alla rete dei patronati, considerando tale ipotesi ”intollerabile” quanto “inspiegabile” Il Ce-Pa denuncia soprattutto il carattere, ancora una volta, strutturale della riduzione delle risorse, con ulteriore intervento sull'aliquota di alimentazione del fondo che, nel prossimo triennio, prevede un taglio del finanziamento, rispetto a quanto si attendeva fino all'anno scorso, di ben 284 milioni di euro per il periodo 2015-2018.

Per queste ragioni se dovessero essere confermati questi ulteriori tagli i patronati non potranno più garantire lo stesso livello di servizi; e saranno costretti ad una drastica riduzione, se non alla scomparsa degli uffici periferici ed  a una riduzione del 40% degli sportelli nelle sedi provinciali.

Questo provvedimento crea disuguaglianze in quanto i patronati non potranno fare più consulenza gratuita per far valere i diritti dei cittadini, soprattutto nelle fasce deboli della popolazione già messe a dura prova dalla crisi economica di questi anni. Oggi il Patronato si occupa, gratuitamente, di sostegno ai lavoratori migranti, tutela previdenziale e sostegno alla disabilità e al lavoro di cura , consulenza al sostegno al reddito, congedi parentali, e invia telematicamente tutte le pratiche di assistenza alla persona  agli istituti previdenziali e assistenziali, tutela degli infortuni, ecc.   

La maxi-sforbiciata è stata ben studiata, costituisce il più pesante attacco al patronato (è per questa via ai servizi di welfare) mai realizzato nella storia repubblicana. Il che è tanto più grave nel momento in cui la telematizzazione spinta dei servizi degli enti previdenziali (Inps in testa) ha eliminato di fatto il rapporto diretto tra uffici e il pubblico, con un ruolo di essenziale supplenza svolto proprio dai patronati. E' evidente che, per impedire quello che considerano un atto di guerra al welfare, tutto il sistema dei patronati è pronto alla più sostenuta e intensa mobilitazione della sua storia. Non vogliamo assistere inermi alla distruzione di questo patrimonio vitale del paese e per il paese, innanzitutto gli operatori Inca -CGIL di Monza e Brianza sono decisi a sensibilizzare i cittadini e a  farli scendere in campo visto che saranno le vittime principali di un'operazione tanto distruttiva se mai dovessero andare avanti. E saremo pronti a qualsiasi iniziativa anche forte cercando una condivisione unitaria con il Ce-Pa.

 

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CGIL Monza e Brianza

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