ECOSISTEMA URBANO 2015 - Città ingessate, statiche e pigre.
Aree urbane che arrancano e faticano a rinnovarsi in chiave sostenibile ed essere culle di una rigenerazione urbana capace di migliorare la qualità dei singoli e della comunità. I passi avanti fatti fino ad ora sono, infatti, troppo pochi. Nelle città italiane si registrano solo lievi eco-performance soprattutto sul fronte della raccolta differenziata, delle energie rinnovabili e si assiste ad un lieve calo degli inquinanti atmosferici grazie anche a condizioni metereologiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti.
Questo il quadro che emerge dalla ventiduesima edizione di Ecosistema Urbano, il rapporto di Legambiente sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore.
“Per sperare che le nostre città migliorino in modo apprezzabile - dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - c’è una sola strada. Fare la scelta strategica verso l’innovazione urbana e il miglioramento della vita in città: questa è la vera grande opera pubblica. La trasformazione delle città è una grande sfida che passa dalla messa in sicurezza dalle catastrofi naturali, dal rilancio della vita sociale nei quartieri, dalla valorizzazione della cultura, dalla riqualificazione energetica, dall’arresto del consumo di suolo, dagli investimenti nel sistema del trasporto periurbano, dal sostegno alla mobilità nuova. Una scelta politica che andrebbe nella direzione dell’interesse generale: si creerebbe lavoro migliorando il benessere e mettendo al sicuro le nostre città”.
“Monza segue l’inerzia della maggior parte dei capoluoghi di provincia italiani”. Precisa Atos Scandellari presidente del locale Circolo Legambiente. “La nostra città rimane, imperterrita, nelle parti basse della classifica nazionale: settantottesima su 104 città e penultima dei comuni lombardi; solo cinque posti recuperati rispetto al rapporto 2014 e sei punti percentuali in più”.
Da una prima analisi dei singoli indicatori si evince che i parametri relativi a mobilità ed energia alternativa (su strutture comunali) sono quelli che hanno “contribuito” a mantenere Monza nelle posizioni basse della classifica di Ecosistema Urbano. Le scarse opportunità per le mobilità alternative, per quella ciclabile e le modeste politiche energetiche sono valori da sempre trascurati da tutte le Amministrazioni comunali. Anche l’alto indice di motorizzazione cittadino si lega al mancato coraggio politico nell’adottare soluzioni che avrebbero potuto migliorare questi indici. Solo i livelli di inquinamento atmosferico, ridotti rispetto al 2013 grazie alle condizioni meteoriche che hanno favorito la dispersione degli inquinanti, hanno permesso a Monza di recuperare qualche posizione aumentando il punteggio finale.
“Emblematici sono i dati sulla raccolta dei rifiuti: sono aumentate le quantità prodotte e diminuite le percentuali delle raccolte differenziate.” Prosegue Atos Scandellari “la raccolta differenziata a Monza è sempre stata portata ad esempio in Italia e all’estero. Da alcuni anni, invece, il servizio si è dequalificato e qui se ne vedono gli effetti. Inoltre Monza non è più neppure annoverato tra i Comuni ricicloni d’Italia”.
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RELAZIONE
L’edizione di quest’anno utilizza 18 indicatori suddivisi in 5 aree tematiche di riferimento così costituite:
- Aria: concentrazione media annuale di: PM10, NO2, ozono (O3).
- Acqua: indici di depurazione, dispersione, consumi idrici.
- Rifiuti: produzione rifiuti, raccolta differenziata.
- Mobilità: passeggeri del trasporto pubblico locale, offerta di trasporto pubblico, Modal Share (spostamenti in auto e moto), tasso di motorizzazione auto, tasso di motorizzazione moto, incidentalità stradale, piste ciclabili (equivalenti), isole pedonali.
- Energia: consumi elettrici domestici, energia rinnovabile solare.
ANALISI
Indicatore aria
I livelli medi di inquinamento sono diminuiti grazie alla piovosità estiva del 2014 che ha favorito la dispersione dell’inquinante ozono. Ciò ha permesso a Monza di guadagnare qualche posizione.
Indicatore acqua.
Monza è migliorata nei consumi, ma peggiorata nelle perdite di rete.
Indicatore rifiuti.
Abbiamo aumentato la produzione pro-capite e ridotta la raccolta differenziata, perdendo molte posizioni nella classifica parziale.
Indicatore mobilità.
L’incidentalità stradale nel 2014 è peggiorata così come il dato relativo alle piste ciclabili. I restanti parametri sono rimasti invariati tranne che per l’estensione delle isole pedonali delle quali l’Amministrazione, purtroppo, non ha fornito i dati relativi.
Indicatore energia.
I consumi di energia pro-capite sono rimasti invariati mentre il dato relativo alle fonti alternative installate dall’Amm.ne Comunale non è stato fornito.
Riassunto dei punteggi acquisiti dalle città lombarde
Città | Punteggio 2013 % | Punteggio 2014 % | Punteggio 2015 % | |
Bergamo | 55,57 | 54,07 | 55,7 | |
Brescia | 49,55 | 41,97 | 45,25 | |
Como | 44,03 | 43,55 | 63,69 | |
Cremona | 53,06 | 55,51 | 60,17 | |
Lecco | 53,37 | 55,87 | 63,69 | |
Lodi | 49,7 | 52,58 | 51,35 | |
Mantova | 59,44 | 58,94 | 66,83 | |
Milano | 46,52 | 50,05 | 53,92 | |
Monza | 41,54 | 39,16 | 45,28 | |
Pavia | 44,21 | 50,65 | 50,03 | |
Sondrio | 52,34 | 56,16 | 68,98 | |
Varese | 47,36 | 48,12 | 54,34 |