Siamo ufficialmente all'emergenza smog, ormai da parecchi giorni, e presto sforeremo quanto ci è consentito dalla Comunità europea.
Ci chiediamo se dovremo continuare in questo modo: d'estate l'ozono, in inverno le polveri sottili. E questo dura ormai da decenni. Il nostro Sindaco, essendo responsabile della salute dei suoi cittadini, dovrebbe intervenire anche in modo autonomo e tempestivamente senza aspettare che altri facciano il loro dovere.
I famosi interventi strutturali non partono mai e le nostre città sono invase dalle auto (600/700 auto per 1000 abitanti, quando in Europa si stabilizzano sulla metà). Le soluzioni sono note: potenziare i mezzi pubblici, favorire la mobilità ciclistica, creare ampie zone 30/km e aree pedonali, disincentivare l'uso dell'auto privata, rilanciare il car sharing, far partire il bike sharing a Monza ecc. ma fino a che si aspetta la pioggia come rimedio universale saremo sempre nelle stesse condizioni di emergenza. Abbiamo aspettato troppo per agire e ora il cambiamento climatico è qui e vediamo periodi di siccità alternati ad altri periodi di inondazioni. E gli interventi promossi dalle istituzioni come Brebemi, pedemontana, tangenziale esterna e altre vanno sempre e solo nella direzione di avere più auto in strada e non fanno altro che aggravare una situazione oltre i limiti di sopportazione. Cemento e asfalto non hanno mai azzerato le polveri sottili, semmai il contrario.
Milano ha deciso un blocco del traffico (tardivo) e ci chiediamo se in queste condizioni anche la nostra città si adeguerà.
Chiediamo al Sindaco di uscire dalla timidezza, dalla estrema prudenza e adottare provvedimenti a favore dei mezzi pubblici e della mobilità ciclistica che purtroppo è rimasta ferma per troppi anni. Questa è un'emergenza e gli interventi atti a contrastare una situazione così grave e frequente devono essere la priorità della nostra amministrazione.
Gli interventi che proponiamo da anni sono necessari a salvaguardare la salute di tutti i cittadini, non solo dei ciclisti.
84.000 persone che muoiono prematuramente in Italia a causa dell'inquinamento atmosferico, primi in Europa (fonte AEA) non sono un dato statistico e basta, sono persone che si ammalano e muoiono a causa dell'inerzia delle istituzioni.
Quindi rilanciamo con forze ancora una volta e per l'ennesima volta: potenziare i mezzi pubblici e non il contrario, favorire fortemente la mobilità ciclistica, zone a 30km/h in tutta la città, ampiamento aree pedonali, disincentivo dell'uso di mezzi a motore, car e bike sharing, tutte soluzioni applicate e funzionanti in altre città, basta prendere spunto.