Il Comitato di quartiere SaicosavorremmoinComune, preso atto del taglio delle piante ubicate in via Buonarrotti di Monza, prospicienti l’attività commerciale Iperbimbo, comunica quanto segue: Nella giornata di ieri domenica 1 novembre 2020 il Comitato di quartiere ha invitato il Comune di Monza, con comunicazione inviata mediante Pec, a incontrare la cittadinanza del quartiere per illustrare le motivazioni che hanno spinto lo stesso a decidere l’abbattimento delle piante senza preventivamente informare il quartiere e senza dare spiegazioni di sorta.
Va ricordato che le piante rappresentano una peculiarità e caratteristica paesaggistica del territorio ed in particolar modo degli assi stradali via Buonarroti via Foscolo, e pertanto è necessario che la trasformazione del predetto paesaggio debba tenere conto del parere democraticamente espresso da parte dei residenti. Chiediamo inoltre che la consulta di quartiere sia coinvolta nell’acquisizione della documentazione relativa alle perizie che hanno determinato l’abbattimento.
Le piante da abbattere sono Bagolari (Celtis Australis), pianta di importanza strategica sul territorio urbano, viene utilizzato con successo nelle alberature stradali e nei parchi cittadini, per la sua resistenza all'inquinamento urbano e per la fitta ombra. Trattasi di pianta a lenta crescita, con apparato radicale forte si da scongiurare lo sradicamento per eventi atmosferici anche importanti.
L’importanza di queste piante nel contesto della via Buonarroti è vitale, considerando l’emergenza inquinamento a cui siamo sottoposti costantemente con incremento progressivo, e l’abbattimento delle piante indebolirebbe l’equilibrio già molto fragile tra produzione di sostanze inquinanti e capacità di assorbimento dell’Habitat cittadino (una pianta di queste dimensioni può filtrare fino a 40Kg di Co2 anno), soprattutto pensando che tale destino sia il medesimo per gli altri esemplari esistenti in Via Buonarroti.
I gravi errori commessi negli anni passati, per i quali si è consentito di costruire e realizzare manufatti in adiacenza a specie arboree, non considerando quali potevano essere le conseguenze di tali inopportune scelte, legate a logiche urbanistiche, non basate sulla natura del territorio ma bensì al massimo sfruttamento del suolo, non possono essere accettati dalla cittadinanza che ancora una volta dovrà privarsi di una risorsa indispensabile.
La tutela di alberi di queste dimensioni deve essere una priorità per l’Amministrazione Pubblica, che dovrà provvedere ad attuare tutte le possibili procedure per salvaguardare il patrimonio arboreo a vantaggio di una biodiversità oggi quanto mai irrinunciabile. A mero titolo esemplificativo si contesta che l’abbattimento di piante del genere possa essere sostituito dalla ricollocazione di altre piante, di diversa natura, oltretutto in altre zone, e con scarsa probabilità d svilupparsi (quasi la metà muore entro i 2 anni se non opportunamente curate) lasciando scoperte le fasce urbane con maggiore densità di costruzioni.