Dal mese di giugno i dipendenti dell’ASST Monza sono in stato di agitazione per denunciare le condizioni nelle quali lavorano, le carenze negli organici e il rischio concreto che il loro impegno non sia più sufficiente a garantire servizi sanitari di qualità.
Le sigle sindacali, rappresentate nella RSU aziendale, hanno deciso di promuovere una mobilitazione che vede, per la prima volta, tutte le organizzazioniimpegnate in modo unitario, con due obiettivi: tutelare i diritti e le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ASST Monza e difendere il diritto di tutti i cittadini di poter accedere ad una servizio sanitario dignitoso.
Dopo i volantinaggi e le assemblee, la scorsa settimana è stata varata anche la piattaforma sindacale con la quale la RSU e le segreterie sindacali territoriali chiedono un piano triennale di assunzioni, in aggiunta alla sostituzione del personale in uscita, che preveda almeno 80 infermieri, 100 operatori sociosanitari e 50 persone tra tecnici, assistenti sociali, educatori e personale amministrativo.
Inoltre viene chiesto un confronto con la Direzione per definire un progetto complessivo di gestione organizzativa del personale che preveda i criteri di prioritàper assegnare i nuovi assunti e per procedere ad eventuali spostamenti tra diverse unità operative.
Altri punti del documento sindacale riguardano la stabilizzazione dei contratti a termine e dei lavoratori assunti con contratti “flessibili” in posizioni che non sono temporanee od occasionali e l’introduzione della metodologia RN4cast, ampiamente utilizzata in Europa, per la definizione degli standard assistenziali e quindi del personale necessario nei vari servizi.
Proprio in occasione delle recenti assemblee sindacali (molto partecipate) e nei contenuti di alcune lettere sottoscritte dal personale di alcuni reparti, le lavoratrici ed i lavoratori hanno confermato una situazione critica, non solo riferibile ad un generico disagio, ma di allarme per la qualità delle prestazioni erogate.
Aumentano i rischi per la sicurezza degli operatori e dei pazienti e la probabilità di errori a causa dei carichi di lavoro, delle ore di straordinario richieste, della difficoltà a rispettare orari e turnistica, della necessità di saltare riposi, dell’impossibilità di recuperare i giorni di ferie accumulati.
In alcuni casi viene segnalato lo stato inadeguato o vetusto degli strumenti di lavoro e la mancanza di rispetto delle diverse professionalità e ruoli, con quotidiani episodi di demansionamento.
Il disagio per le crescenti difficoltà nel rapporto con l’utenza è diffuso: in molti hanno condiviso che il senso di appartenenza aziendale e lo storico orgoglio di lavorare per un servizio pubblico viene messo a dura prova dalle risposte che si è costretti a dare sulle liste di attesa.
La mobilitazione sindacale proseguirà con due presidi davanti agli ospedali di Desio e di Monza, rispettivamente il 23 e il 25 luglio con una manifestazione a Monza e con uno sciopero che vedrà impegnati i dipendenti di ASST Monza i primi giorni di ottobre.
Enza Manco - Coordinatrice RSU ASST Monza Tania Goldonetto - Segretaria Generale FP CGIL MB
Lucia Pezzuto - Segretaria Territoriale CISL MBL Massimo Bernabè – Segretario UIL FPL MB
Donato Cosi - Segretario Territoriale Nursind Vittorio Mauro - Dirigente Territoriale Nursing Up
Donata Di Nella - Referente Territoriale Cub Sanità Davide Scorzelli - Referente U.S.B. P.I.