Il C.A.DO.M. ODV (Centro Aiuto Donne Maltrattate ) è stato escluso dai finanziamenti regionali per il prossimo semestre dopo aver confermato al Comune di Monza - in qualità di ente capofila della Rete Artemide di contrasto alla violenza di genere - la posizione già espressa con lettera del 4 marzo u.s. per cui, persistendo la richiesta della Regione Lombardia di ottenere il codice fiscale e i dati personali delle donne che si rivolgono ai Centri antiviolenza, non avrebbe firmato la proroga della convenzione relativa ai finanziamenti regionali per il prossimo semestre e relativi all’operatività degli sportelli di Brugherio, Lissone, Monza e Seregno.
La nostra associazione non concorda con tali richieste per i seguenti motivi:
- violano la legge sulla privacy, volendo imporre ai centri antiviolenza una raccolta di dati sensibili, con il consenso della donna, senza tenere conto che tale consenso potrebbe non essere espresso validamente nel momento in cui la donna è in una condizione di massima vulnerabilità, come rilevato dai Centri antiviolenza della rete nazionale D.i.Re, di cui facciamo parte e riconosciuto espressamente anche dal Garante della privacy;
- violano la metodologia dell’accoglienza che prevede il rispetto dell’anonimato e della segretezza, espressamente richiamata dall’Intesa Stato – Regioni del 27 novembre 2014;
- richiedono dati sensibili delle donne che non sono “necessari” per l’analisi statistica del fenomeno prevista dalla normativa nazionale ed internazionale;
- rappresentano una forma di ‘violenza economica’ inaccettabile per le donne di un’organizzazione che mette a disposizione del territorio ogni anno 7900 ore di volontariato per combattere ogni forma di violenza oltre che discriminatorio verso le donne che chiedono aiuto e che vogliono rimanere anonime.
La mancata sottoscrizione della Convenzione comporterà per C.A.DO.M. lasciare, dopo 18 mesi di intenso lavoro e con rammarico di tutti gli amministratori comunali, gli sportelli di Lissone, Brugherio e Seregno che verranno affidati e finanziati agli altri due Centri Antiviolenza di Rete Artemide che hanno firmato la Convenzione, non gestire più direttamente né la messa in protezione delle donne a rischio, né i progetti di autonomia abitativa.
A differenza di altre reti territoriali, la completa dipendenza della Rete interistituzionale Artemide dalle risorse e dalle imposizioni tecniche di Regione Lombardia, la sottovalutazione da parte del Comune Capofila della serietà e delle conseguenze della
nostra posizione da tempo nota oltre che della complessità del tema, comporteranno, almeno fino a fine anno, il non pieno utilizzo delle competenze e delle risorse che da 25 anni C.A.DO.M. mette a disposizione delle centinaia di donne che hanno chiesto aiuto ed avrà un impatto sui meccanismi di funzionamento della Rete interistituzionale che vanno ben al di là dal problema di presidiare uno sportello cambiando nome sulla porta: il centro antiviolenza non è un luogo per le sole emergenze ma piuttosto uno spazio sicuro cui affidarsi per affrontare un lungo e paziente percorso di uscita dalla violenza.
180 donne accolte nel primo semestre 2019, 123 le donne che hanno avviato un percorso di uscita, 371 i colloqui individuali di accoglienza: questo lavoro non si improvvisa su un territorio.
Per la progettualità 2020/2021 chiediamo che, persistendo l’atteggiamento vessatorio di Regione Lombardia, i 55 Comuni della Brianza possano dedicare risorse proprie per la Rete territoriale di contrasto alla violenza di genere e permettere a C.A.DO.M. di tornare a pieno titolo sul territorio senza ricatti da parte delle Istituzioni.
Chiarita la posizione a tutela, anche futura, delle donne in stato di temporanea difficoltà,
il C.A.DO.M. ribadisce che:
- continuerà la sua attività di accoglienza e supporto delle donne in situazione di violenza presso la sede storica di Via Mentana 43 a Monza e a far parte della Rete Interistituzionale Artemide, di cui è tra le fondatrici
- rilancerà nuovi progetti di prevenzione nelle scuole, di sensibilizzazione sul territorio, di formazione di nuove volontarie, di creazione di gruppi di auto-mutuo aiuto e di percorsi di autostima
- celebrerà i 25 anni di attività a Monza e nella Provincia nel periodo Settembre – Novembre 2019 con iniziative ad hoc, tra cui l’inaugurazione a Limbiate di “Casa Grazia”, in collaborazione con una associazione storica del territorio e destinata ad ospitare donne in temporaneo stato di disagio
- rimarrà a disposizione dei Comuni di Monza, Brugherio, Lissone e Seregno per trovare forme idonee di collaborazione e supporto.