SS36, altro che “restyling” e lampioni con bulbi a led. La strada extraurbana più pericolosa d’Italia ha urgenza di interventi rilevanti per garantire la sicurezza

Lanciamo l’ennesimo accorato appello perché la Statale Valassina (SS36) sia messa in sicurezza. Lo facciamo in questi giorni in cui Anas si sta limitando a rinnovare l’illuminazione con nuove lampade a led, gli stessi giorni in cui si parla anche di “restyling” in vista delle Olimpiadi invernali (la strada collega Milano alla Valtellina). I problemi della SS36 sono seri e innumerevoli, in molti casi si tratta di condizioni non a norma che avrebbero richiesto interventi già da tempo. Le corsie di immissione/accelerazione e uscita/decelerazione sono quasi tutte lunghe 90-100 metri quando invece dovrebbero essere circa il doppio (in rapporto alla velocità massima consentita sulla SS36, che è di 110 Km/h con alcuni brevi tratti a 90 Km/h). Inoltre, le corsie di decelerazione dovrebbero anche non avere curve finali a raggio così stretto, come invece quasi ovunque. Da notare che esistono gli spazi fisici per intervenire; Gli accessi alla Statale a Lissone, Desio, Seregno dovrebbero essere completamente ripensati per evitare le croniche lunghe code nelle ore di punta, pericolose sulla prima corsia di marcia della Statale stessa e insostenibili per le città coinvolte; Il raccordo di Monza-Lissone con la costruenda variante della SP6 è contorto e poco sicuro, andrebbe modificato; Le cuspidi presenti (punte metalliche dei guardrail, lati di muretti, gradini alti, ecc…) dovrebbero essere protette con appositi attenuatori d’urto che invece mancano quasi ovunque e, dove esistono, sono sfondati e quindi “riarrangiati” in modo approssimativo; I guardrail metallici laterali quasi ovunque non sono a norma per la sicurezza delle motociclette e non hanno adeguata tenuta certificata per i veicoli pesanti sui tratti affiancati da strade complanari, come ad esempio in corrispondenza di Lissone, Desio e Seregno; Le tratte nei comuni di Lissone, Desio, Seregno, Giussano e Briosco sono da anni teatro quasi quotidiano di incidenti stradali anche gravi. Occorre trovare soluzioni per ridurne concretamente la pericolosità e controllare meglio il rispetto delle norme stradali e dei limiti di velocità (che a Briosco per breve tratto scendono a 70 Km/h) da parte degli automobilisti. Le asfaltature lasciano a desiderare, specie sulla prima corsia di marcia per i veicoli lenti, e sono in condizioni non accettabili per una strada che di fatto è in categoria A, cioè assimilabile ad una autostrada. Ricordiamo che la SS36 è la strada extraurbana più pericolosa d’Italia, in base agli ultimi dati statistici disponibili (riferiti al 2017). L’Aci certifica 311 incidenti all’anno sui 23 km della sola tratta sul territorio della Provincia MB, quasi uno al giorno. Il segmento peggiore risulta quello tra Desio e Lissone, con 24 incidenti e 47 feriti in un anno. Segue Briosco.