Autonomia differenziata: la secessione dei ricchi? Se ne discute con la Cgil in un seminario informativo
Un seminario informativo per parlare di autonomia differenziata e per approfondire i suoi eventuali effetti sul sistema nazionale dei servizi. L’iniziativa pubblica “Autonomia differenziata. La secessione dei ricchi?”, organizzata dalla Cgil di Monza e Brianza, è prevista per mercoledì 15 maggio alle 14:30 presso la Camera del Lavoro territoriale di Monza, in via Premuda, 17.
Negli ultimi mesi, si è sentito parlare spesso di autonomia differenziata, ma quasi sempre come ulteriore elemento di scontro tra Cinque Stelle e Lega, i due “alleati” di governo. La Cgil di Monza e Brianza, invece, su un tema così delicato, prova a creare un momento di confronto: l’autonomia differenziata, infatti, per come si sta delineando, potrebbe essere in forte contrasto con i principi fondamentali della nostra Costituzione, che prevedono la promozione delle pari opportunità per tutti i cittadini, a prescindere dalla regione di nascita.
Il dibattito sull’autonomia differenziata – che coinvolge, anche se in maniera differente, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna e riguarda l’attribuzione a queste regioni di una serie di maggiori competenze – non si svolge solo sul piano pratico, ma anche su quello ideologico: sia i Cinque Stelle che la Lega, infatti, cercano di tutelare i propri interessi elettorali, senza preoccuparsi dei livelli essenziali delle prestazioni. Sono in gioco diritti fondamentali come istruzione, mobilità, salute e assistenza. E, persino, l’unità nazionale, sancita dall’articolo 5 della Carta costituzionale. Il tutto è ridotto a una disputa interna alla maggioranza di governo, escludendo, così, la possibilità di un vero confronto con le parti sociali e in parlamento.
In un contesto di informazioni parziali e confuse, proverà a metterci una pezza l’iniziativa della Cgil. La relazione introduttiva è a cura di Luca Finazzi, funzionario della Cgil Lombardia. A seguire, interverranno Manuela Vanoli, segretaria generale lombarda della Funzione Pubblica, Tobia Sertori, segretario generale regionale della FLC, la categoria della Cgil che rappresenta i lavoratori della conoscenza; mentre, le conclusioni sono affidate a Elena Lattuada, segretaria generale regionale della Cgil. A coordinare il tavolo degli interventi ci penserà Walter Palvarini, membro della segreteria provinciale del sindacato di via Premuda.
“I diritti di cittadinanza non possono essere ad assetto variabile in funzione del reddito o del territorio di residenza – spiega Palvarini –. Guardiamo con preoccupazione a una discussione stretta in mano a pochi e a scelte che rischiano di determinare importanti e irreversibili ripercussioni nella vita di tutti. Meglio provare a fare un po’ di chiarezza”.