RTI BONVENA NON HA PARTECIPATO ALLA GARA INDETTA DALLA PREFETTURA DI MONZA SULLA GESTIONE APPARTAMENTI MIGRANTI
Monza, 17 aprile 2019. RTIBonvena (composto da Consorzio CCB di Monza, CS&L di Cavenago di Brianza, cooperative consorziate e associazioni per un totale di 20 partner), che attualmente gestisce 860 posti, ha deciso di non partecipare alla nuova gara indetta dalla Prefettura di Monza per la gestione dei servizi di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale in singole unità abitative (modello “accoglienza diffusa”). Questa scelta è maturata dopo una lunga riflessione al nostro interno, dove abbiamo analizzato tutti i pro e contro ed alla fine abbiamo deciso in modo corale. E’ stata una decisione difficile perché l’accoglienza diffusa, in forza della nostra esperienza, è il modello di accoglienza (migliore sia per l’integrazione delle persone che per la sicurezza dei territori) nel quale abbiamo tanto creduto e per cui abbiamo lavorato in questi anni. Il taglio delle risorse perpetrato dai nuovi bandi rende, purtroppo, molto problematico ora lavorare per l’integrazione, la cura e l’attenzione verso la persona, indirizzando verso una modalità di intervento volta più al controllo che all’inclusione. Nel momento in cui abbiamo scelto di non partecipare, il nostro pensiero è andato alle persone migranti che abbiamo accompagnato in questi anni in un percorso che, dall’accoglienza iniziale, si è positivamente evoluto in una dimensione di vera e propria integrazione nelle nostre comunità. I buoni risultati ottenuti ed i rapporti di collaborazione proficua costruiti in questi anni con la Prefettura, i Comuni e con tutte le altre istituzioni territoriali sono emersi anche nel corso del recente Convegno “L’accoglienza ha funzionato”, tenutosi a Monza il 31 gennaio scorso. Non è nostro obiettivo elencare in dettaglio tutte le motivazioni di carattere organizzativo e giuridico che sostengono la nostra presa di posizione, ma intendiamo rendere “pubblica” la decisione assunta, motivata dalla assenza di alcune condizioni cruciali per il corretto svolgimento del nostro operato e per la reale presa in carico e tutela delle persone migranti. Siamo consapevoli, con profondo rammarico e viva preoccupazione, delle ricadute in termini occupazionali per le nostre organizzazioni, ricadute che stiamo cercando di contenere nei limiti delle nostre possibilità, con attenzione alle specifiche esigenze dei nostri competenti operatori. Le ragioni della nostra rinuncia alla partecipazione alla nuova gara di cui sopra, risiedono pertanto nella grave insostenibilità economico-gestionale della stessa per come è stata costruita e per le risorse messe a disposizione. A partire dalla verificata interruzione delle prestazioni e dei servizi finalizzati alla vera inclusione degli accolti, come i corsi di lingua italiana e professionali nonché alla maggior tutela delle persone richiedenti asilo da noi ospitate. Non possiamo negare che le stesse ragioni di cui sopra – unite al senso del nostro lavoro - ci stavano portando ad una decisione più drastica ossia la non partecipazione a nessuno dei bandi proposti. Alla fine abbiamo però optato per la partecipazione ai bandi che riguardano l’accoglienza presso le strutture collettive ove pare esserci una pur minima sostenibilità che ci potrà permettere, cercando anche risorse aggiuntive dal territorio, di continuare a fare al meglio il lavoro richiesto. Per il modello di accoglienza diffusa, oltre a non partecipare alla gara, abbiamo invece deciso di proporre ricorso giurisdizionale amministrativo avverso il bando prefettizio auspicando l’annullamento delle condizioni di gara, che riteniamo ostative alla partecipazione.
Mario Riva Presidente CCB di Monza
Giancarlo Brunato Presidente CS&L di Cavenago di Brianza