M5 sino al nord di Monza, gli Enti adesso dormono. Praticamente già persi 15 milioni del finanziamento statale con rischi per il futuro (stanziamento non “blindato”)

Poichè gli Enti coinvolti nel progetto M5 sino al nord di Monza si sono “addormentati”, la burocrazia sta prendendo il sopravvento e così l’iter finisce per paralizzarsi. Se è vero che la stesura del progetto definitivo avanza, dopo l’assegnazione di fondi statali per 900 milioni nell’ultima Legge Finanziaria l’iter amministrativo è invece fermo al palo, il che rappresenta un problema molto serio. I comuni interessati (capofila è Milano) non hanno ancora avviato con il Ministero delle Finanze la procedura per l’attivazione della Convenzione che consente in concreto di accedere ai fondi stanziati. Ce lo conferma una fonte autorevole del MEF. In sostanza, lo Stato è pronto a metterci i soldi, ma va definito come, quando, a quali condizioni, con quali reciproci impegni. Arrivare ad una Convenzione verificata e sottoscritta di questa natura di solito richiede 7-8 mesi. Questa è una “pratica” indispensabile per poter usare i fondi. E considerati quindi i tempi tipici, c’è il rischio altissimo che si perdano per strada 15 milioni di euro, cioè quanto messo a bilancio per il 2019 (lo stanziamento statale è suddiviso per anno sino al 2027). Ma dal punto di vista burocratico, questo non è l’unico aspetto sul quale si sta “dormendo”. Il progetto preliminare, con il suo studio di fattibilità economica, deve essere valutato tecnicamente dal Ministero delle Infrastrutture, procedura in forte ritardo. Così come non si ha ancora nessuna notizia di un necessario Decreto Attuativo indispensabile per “blindare”, per tutti i singoli anni a venire, le somme allocate nel bilancio statale di previsione pluriennale. Facciamo appello agli enti interessati, a cominciare da Milano, Monza e Cinisello Balsamo, perché si risveglino e si diano da fare.