Sanità privata, rinnovo contrattuale. Cgil, Cisl e Uil: “Tempo scaduto, al via la mobilitazione”

Sono passati ormai 12 anni dall’ultimo rinnovo contrattuale della sanità privata. Sono stati anni di lavoro appassionato e di impegno da parte di infermieri, operatori socio sanitari, fisioterapisti, amministrativi e tecnici per garantire il diritto alla salute ai cittadini. Sono stati anni di sacrifici per molti lavoratori che hanno visto le proprie retribuzioni perdere potere d’acquisto in misura molto importante.

Da un anno sono aperte formalmente le trattative per il rinnovo del contratto nazionale del settore: un tavolo riconquistato con impegno e non senza difficoltà dalle rappresentanze sindacali. Eppure non si riesce ad arrivare ad una quadra, in particolare sulla parte economica che aprirebbe la strada alla definizione anche della parte normativa.

Per questi motivi le categorie delle Funzioni Pubbliche di CGIL, CISL e UIL hanno chiamato nuovamente i lavoratori alla mobilitazione.

Il primo appuntamento regionale sarà un presidio organizzato per giovedì 30 gennaio davanti al palazzo di Regione Lombardia.

Nel frattempo le organizzazioni dei lavoratori si fanno sentire anche sul territorio provinciale. Giovedì 24 gennaio alle 10 saranno distribuiti volantini in tutte le strutture della sanità privata e verrà organizzato un presidio davanti alla Clinica Zucchi a Monza.

“Raccoglieremo firme a sostegno del rinnovo del contratto. Chiederemo ai cittadini di sostenere la nostra vertenza, così come chiediamo sostegno da parte dei diversi livelli istituzionali, perché è veramente incredibile che il contratto dei lavoratori della sanità privata sia ostaggio delle rivendicazioni delle imprese nei confronti delle Regioni” sostiene Gianfranco Codarri della FP CGIL provinciale e prosegue: “le nostre controparti tengono sospesa la trattativa perché pretendono di scaricare sulle Regioni il costo del rinnovo contrattuale”.

“Nessun lavoratore pubblico o privato ha mai aspettato così a lungo il rinnovo contrattuale” sostiene Lucia Pezzuto, segretaria della CISL FP. “Le retribuzioni sono ferme a 12 anni fa e persino il sistema di tutele e di diritti, ovviamente, non è più adeguato alle necessità e alla situazione attuale”.

Conclude Susanna Cellari, segretaria generale della UIL FPL, ricordando che “a livello nazionale stiamo parlando di 150.000 lavoratori e di un migliaio impegnati nelle Aziende di Monza e della Brianza che percepiscono stipendi medi di 1.100 euro per un operatore di supporto o di 1.400 euro per un infermiere turnista. Il ritardo è diventato insopportabile se si considera l’importante perdita economica che questi lavoratori stanno subendo con un blocco contrattuale che perdura da troppi anni. Il contratto deve essere rinnovato subito.”