Variante SP6 dimezzata, ancora deserta la gara d’appalto. E il tratto dalla SS36 sino all’ospedale non basta. Se mancano i fondi, si chieda aiuto a Regione Lombardia
Ancora una volta la gara d'appalto per il completamento della “Variante SP6” è andata deserta e fa bene la Provincia MB ad annunciare che cercherà di capire perchè nessuna impresa voglia aggiudicarsi un lavoro da 3 milioni di euro. Per comprendere meglio la situazione, occorre però fare chiarezza su alcuni aspetti che sembrano totalmente dimenticati. Innanzi tutto, non è esatto che quella strada è in ballo da dieci anni. Il completamento era previsto per il 2000, quindi stiamo parlando addirittura di 18 anni di controversa storia. In secondo luogo, cosa ben più rilevante, oggi si parla di questa strada come di una “tangenzialina dell'ospedale”, cioè di una strada di fatto dimezzata. Ci si dimentica che il nome ufficiale "Variante Sp6" si riferisce al fatto che era stata pensata e messa a bilancio per collegare la Monza-Carate (SP6) alla SS36. Il motivo: togliere traffico di passaggio dagli abitati di Monza e Vedano, inclusi i super congestionati viali Brianza e Battisti. Ma il secondo lotto, quello che va dal retro dell'ospedale sino alla Sp6, si è perso nel tempo e nessuno ne parla più. Probabilmente questo avviene perchè la Provincia ha scarsità di fondi. Però in questo modo si finirà per realizzare un collegamento (solo dall'Ospedale alla SS36) che certamente è utile, ma che non risolve minimamente i grossi problemi per i quali era stato pensato. Tra l’altro, in questo modo siamo anche di fronte ad un tratto stradale con un rapporto costi/benefici svantaggioso, considerati i costi di alcuni tratti in galleria in una zona caratterizzata dalla presenza di cavità sotterranee antropiche. Dice Isabella Tavazzi, portavoce dell'Associazione HQMonza: “Per ragioni di mobilità, traffico e inquinamento, è urgente che la Variante SP6 venga completata al più presto e che lo sia nella sua interezza, cioè collegando la Monza-Carate alla SS36. Se la Provincia MB non ce la fa per ragioni economiche, proponiamo che la Provincia stessa e i Comuni di Monza e Vedano chiedano un aiuto concreto alla Regione Lombardia”.