ST Microelectronics, stabilizzazione a tempo indeterminato per 162 lavoratrici e lavoratori precari
Nella giornata del 16 novembre, durante uno degli incontri periodici sui carichi produttivi del plant di Agrate Brianza tra la Direzione Aziendale di ST Microelectronics e le RSU di FIM FIOM e UILM, frutto di una prassi consolidata fortemente voluta dalla RSU del sito brianzolo, un importantissimo risultato è stato ottenuto riguardo la stabilizzazione di lavoratori precari in forza negli stabilimenti agratesi di ST.
Ai 59 lavoratori precari che sono stati stabilizzati a tempo indeterminato lo scorso primo novembre si aggiungono 103 lavoratori a cui scadeva il contratto di lavoro il prossimo 31 dicembre, questi ultimi verranno stabilizzati a partire dal 1 gennaio 2019.
“Un obiettivo fondamentale è stato raggiunto”, spiegano Cosimo Ciminelli, Pietro Petruzza, Lisa Agricola e Massimo Caiazzo, delegati della RSU e candidati per la Fiom Cgil al prossimo rinnovo delle RSU in St Microelectronics , che proseguono: “ Quello della stabilizzazione dei lavoratori precari è da sempre una delle priorità della RSU. Abbiamo dato certezze per il futuro ad un centinaio di lavoratrici e lavoratori che tra l’altro sono per la maggior parte giovani ”.
“E’ grazie alla tenacia della RSU di Fim, Fiom e Uilm se oggi oltre 160 lavoratori vedono riconosciuto il loro diritto ad un lavoro stabile e migliore” ha affermato Pietro Occhiuto Segretario Generale della Fiom Cgil Brianza che sottolinea anche il fatto che “quello sulla stabilizzazione è l’ulteriore risultato positivo, dopo il Contratto aziendale e quello sulla turnazione, siglato dai sindacati confederali”.
“Non sarà un caso ma da quando dalla RSU si sono dimessi quei delegati che hanno poi costituito USB in St ad Agrate si sono siglati accordi che hanno portato migliorie ai lavoratori sugli aspetti salariali, sulle condizioni di lavoro ed infine sulle prospettive occupazionali di tanti giovani lavoratori. Bisogna andare avanti così e non disperdere il prezioso lavoro fatto in questi mesi.” conclude Pietro Occhiuto
Monza, 18 novembre 2018