A meno di due mesi dalla scadenza per ottenere i fondi statali per la M5 sino al nord di Monza non c’è niente di pronto. Milano e Monza rischiano di perdere un treno da 800 milioni.
Mancano meno di due mesi alla scadenza per presentare la richiesta di finanziamento statale per il prolungamento della M5 sino al nord di Monza, e di pronto ancora non c’è nulla, nemmeno sul piano burocratico e amministrativo. Nonostante le promesse dei sindaci Sala e Allevi e del presidente della Regione Fontana, mancano tutti quegli elementi indicati come indispensabili dal Ministero Infrastrutture per ottenere i fondi (parliamo di circa 800 milioni fondamentali).
- Non risulta che sia stato ufficializzato lo studio di fattibilità definitivo;
- Non risulta che i Comuni coinvolti, Milano, Monza, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni, abbiano deliberato il loro impegno a partecipare ai costi di realizzazione;
- Non risulta che la Regione Lombardia abbia deliberato di contribuire al finanziamento dell’opera;
- Non risulta che la Città Metropolitana di Milano abbia previsto la linea nel PSM (Piano Strategico Metropolitano), lo stesso dicasi per il PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento) della Provincia Monza Brianza, né risulta che questi due enti abbiano manifestato l’intenzione di partecipare al finanziamento, per esempio attraverso le convenzioni tra Anci e Ministero Infrastrutture;
- Non risulta che siano stati coinvolti enti privati, quando invece per la tratta milanese di M5 attualmente in funzione hanno coperto quasi metà dei costi di costruzione;
- Non risulta che sia stata coinvolta M5 Spa, la società di gestione controllata da Ferrovie Italiane.
L’impressione – ma è più di una impressione – è che siamo in alto mare e che si sta rischiando di perdere un’occasione di finanziamento importante, con uno slittamento poi di un anno e forse più. Ricordiamo che il prolungamento della M5 sino al nord di Monza è indispensabile e urgente per almeno quattro motivi:
- L’entrata in funzione della stazione Cinisello Bettola della M1, a sud di Monza, causerà incrementi notevoli di traffico e inquinamento ai danni della nostra città;
- La ferrovia Milano-Chiasso è satura e comunque prioritaria per i treni internazionali, e non consente di potenziare il già carente servizio S locale;
- Dalla Brianza si spostano su Milano più di 500mila veicoli privati ogni giorno, numero in progressivo aumento perché il trasporto pubblico locale è carente e inefficiente, con incremento di traffico e inquinamento;
- Solo una MM può portare a Monza più visitatori e contribuire a dare alla Villa Reale, al Duomo e al parco il ruolo turistico e culturale che meritano, con riflessi positivi per i settori commercio e servizi.
Dice Isabella Tavazzi, portavoce dell’Associazione HQMonza: “Migliaia di cittadini di Monza e Lissone hanno sottoscritto nel 2014 la nostra istanza, motivata e documentata, per una linea di metrò sino al confine tra questi due comuni, passando per Villa Reale e Parco. Altre migliaia di cittadini, e molti sono milanesi, ci hanno espresso in questi mesi il loro favore per ragioni di mobilità e di riduzione di traffico e smog. Se gli enti pubblici perderanno il treno della scadenza di fine anno per ottenere i fondi statali, la delusione sarà fortissima e noi chiameremo questi cittadini ad una mobilitazione permanente e gli amministratori pubblici a rendere conto del fallimento”.