Finalmente c'è una novità per la viabilità monzese. Purtroppo però, è un'iniziativa negativa, che ci fa fare un salto indietro di parecchi anni: lungo la pista ciclabile di Via Regina Margherita sono stati installati degli ostacoli che impediscono il normale scorrimento delle biciclette.
Ora, per attraversare strade su cui hanno la precedenza, i cittadini che si spostano in bici devono scendere e di fatto dare invece la precedenza a chi si sposta in macchina.
Tutto questo, nel nome della "sicurezza". Ma quale sicurezza? A questi incroci esiste già una segnaletica molto chiara che dà la precedenza alle biciclette.
Dovrebbero essere le auto che sopraggiungono in prossimità di questi incroci a rallentare o quando necessario fermarsi, come per un qualsiasi attraversamento pedonale. Se il problema fosse veramente quello della sicurezza dei cittadini, la soluzione migliore, adottata e funzionante in molte città d'Italia e d'Europa, è quella di ridurre semmai la velocità delle auto.
E invece si fa il contrario, dimostrando una volta di più che costruire una città più vivibile è agli ultimi posti nell'agenda del Comune di Monza.
Siamo veramente sconcertati nello scoprire questo ulteriore ostacolo: se non si vuole migliorare, almeno potremmo evitare di peggiorare.
Sì perché la situazione della mobilità monzese la conosciamo bene purtroppo: Monza ha circa 28 chilometri di piste ciclabili "spezzatino", scollegate tra loro, che non danno quella continuità, e quindi quella sicurezza, di cui avrebbero bisogno i cittadini che utilizzano la bicicletta per andare al lavoro, a scuola, per la spesa o le commissioni.
Su quel poco che c'è, non viene fatta manutenzione, obbligando chi usa la bici a dover usare le strade normali anche quando la ciclabile ci sarebbe. Ricordiamo che FIAB MonzainBici ha più volte presentato un progetto di collegamento delle ciclabili che non è mai stato preso in considerazione.
Ma oltre la questione delle ciclabili, questo ennesimo passo indietro ci dice di più sull'intero sistema della mobilità cittadina: la macchina privata ha sempre la precedenza su tutto, nella pianificazione e negli interventi. In questo modo, non si incentivano mezzi alternativi e non si possono trovare soluzioni a traffico, smog e incidentalità.
Quindi chiediamo che si prenda in considerazione, almeno una volta, la voce di chi, inascoltato, cerca di promuovere una mobilità diversa che, se supportata, avrebbe dei vantaggi per la qualità della vita di tutti, visto che, per fare anche solo un esempio, Monza è oggi una delle città più inquinate d'Europa.
Questi paletti, o cancelletti, sono un piccolo gesto ma significativo: rimuoverli sarebbe un primo, incoraggiante segnale.
Monzainbici è, come sempre, disponibile a mettere al servizio dell'amministrazione comunale la sua esperienza quasi ventennale di pianificazione urbana e mobilità ciclistica per un confronto utile e positivo per Monza.
FIAB MonzainBici