Ma Monza ce la farà a ottenere i fondi per la Metropolitana? Dubbio legittimo, perché non c’è traccia nei Piani Mobilità che il Ministero delle Infrastrutture considera indispensabili.
Ce la farà Monza ad ottenere il finanziamento statale per prolungare la M5 sino a Villa Reale e Ospedale San Gerardo? La domanda è legittima perché la richiesta di finanziamento dovrà essere presentata entro dicembre di quest’anno e alcuni tasselli importanti non sono affatto a posto. Sono in gioco 600-700 milioni senza i quali il metrò non si fa, e il tempo stringe davvero. Dall’anno scorso, le regole per ottenere finanziamenti su infrastrutture importanti di trasporto sono piuttosto rigide. Milano, Monza e Cinisello insieme saranno sicuramente in grado di presentare il progetto preliminare (peraltro non ancora pronto) e l’analisi economica, ma la linea MM che attraverserà la nostra città, da sud a nord, deve obbligatoriamente essere prevista in alcuni documenti di programmazione territoriale, altrimenti rischia di non ottenere i fondi. La questione è complessa. Il prolungamento della M5 è diviso in due tratte: una da Bignami a Cinisello Bettola e la seconda da Cinisello Bettola sino al nord di Monza. Il lotto fino a Cinisello è previsto sia nel PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) di Milano, sia nel PSM (Piano Strategico Metropolitano). Il lotto da Cinisello Bettola al Nord di Monza, invece, cioè quello che è importante per la nostra città, non c’è da nessuna parte: Monza addirittura non ha un PUMS vigente, e la tratta monzese non è indicata nemmeno nel PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia MB). PUMS, PSM, PTCP sono sigle ai più sconosciute, ma rappresentano strumenti di pianificazione essenziali, indicati dal Ministero come indispensabili per ottenere i fondi. Potrebbero – è vero – essere aggiornati, ma l’iter è complesso e i tempi sono davvero molto stretti. Un altro elemento di criticità è rappresentato dalla mancanza, nel PGT (Piano di Governo del Territorio) di Monza, di un’area destinata ad ospitare il deposito officina treni della M5 al limite sud del Comune. Questa area era prevista sino al 2015, ma poi è stata improvvidamente cancellata senza alcuna spiegazione. C’è infine dell’altro. Le rigide regole stabilite dal Ministero Infrastrutture impongono che sia chiaro, già al momento della presentazione della richiesta di finanziamento, anche quale parte di impegno economico la Regione intende assumere: per la costruzione, ma soprattutto per la copertura dei costi di gestione nei primi anni di esercizio della linea, trattandosi di un collegamento inter-provinciale. Al momento non risulta che la Regione Lombardia abbia preso una decisione a questo riguardo. Dice Isabella Tavazzi, portavoce dell’Associazione HQMonza: “Le nuove regole ministeriali per ottenere il finanziamento di una linea metropolitana sono precise e rigorose e Monza, al momento, non ha le carte in regola. Noi crediamo nella volontà del sindaco Allevi e della giunta di portare a casa il metrò, ma lanciamo un’allerta e una domanda, non senza un po’ di ansia: ce la faranno a presentare la richiesta con tutti gli elementi indispensabili?”.