RIFORMA DEL TERZO SETTORE: QUALE FUTURO PER IL WELFARE DI COMUNITÀ? INCONTRO CON ZAMAGNI A MONZA
Quale futuro per il welfare di comunità alla luce della riforma del terzo settore? CSV Monza Lecco Sondrio, Fondazione della Comunità MB, Forum Terzo Settore MB e Confcooperative MI-MBLO si interrogano su quali scenari, modelli ed elementi innovativi abbia introdotto la riforma del terzo settore proponendo un momento di riflessione con l’intervento di Stefano Zamagni, professore ordinario di Economia Politica all'Università di Bologna. Appuntamento lunedì 14 maggio dalle ore 9.00 alle 12.30 al Teatro Binario 7 di Monza. L’obiettivo è approfondire, a partire dalla riforma del terzo settore, quali nuovi modelli ed opportunità possono essere applicati per sviluppare un welfare di comunità efficiente, con particolare riferimento alla sussidiarietà circolare e all’alleanza istituzioni-terzo settore-settore profit. La riforma introduce, infatti, per le organizzazioni nuove prospettive. L’evento si aprirà con i saluti istituzionali e letture a cura del regista Chicco Roveris cui seguiranno l’intervento del professor Stefano Zamagni e una tavola rotonda moderata da Luigi Losa, giornalista e vice-presidente della Fondazione della Comunità MB. Sono previsti gli interventi di: Francesco Banzatti, referente Assolombarda - Area lavoro e previdenza, Carola Carazzone, segretario generale Assifero, Concetta Monguzzi, presidente Tavolo Sistema Welfare, Stefano Tassinari, componente del coordinamento nazionale Forum del Terzo Settore, Filippo Viganò, presidente CSV Monza Lecco Sondrio e portavoce del tavolo promotore dell'incontro. In programma anche la presentazione video di alcune esperienze significative di welfare di comunità del territorio brianteo come il Paese ritrovato, villaggio per persone affette da Alzheimer e demenza senile, Tikitaka, progetto sul valore sociale delle persone con disabilità, e Casa Francesco, centro diurno per servizi sociali. “In un periodo storico nel quale ben 17 milioni di Italiani, i cosidetti vulnerabili, vengono a trovarsi in una situazione di insicurezza sociale e sono a rischio di povertà, tutti i responsabili della comunità devono urgentemente mettere in pratica quello che la Costituzione e i numerosi studi di economia applicata al welfare dicono da tempo: un nuovo modo di costruire coesione sociale – sottolinea Filippo Viganò, presidente del CSV Monza Lecco Sondrio - . Questo va fatto attraverso patti locali tra i cittadini, il terzo settore, le amministrazioni ed il mondo produttivo. Anche con quanto illustrato nel convegno, si intende dare maggior vigore al percorso operativo già intrapreso nel nostro territorio, attraverso legami istituzionali e visioni strategiche comuni”. Luigi Losa, vice presidente della Fondazione Comunità MB, condivide l’importanza di promuovere iniziative culturali sulle opportunità introdotte dalla riforma del terzo settore e sulle nuove modalità di collaborazione tra enti non profit, enti pubblici, privati e aziende: “Missione della Fondazione è creare un ponte tra donatori e organizzazioni. Con questo incontro, insieme ai partner promotori, abbiamo voluto fissare un momento di riflessione per approfondire i diversi punti di vista dei mondi coinvolti; conoscere i nuovi meccanismi che regoleranno il nostro settore è importante affinché tutte le organizzazioni possano essere sempre più efficaci, trasparenti ed in grado di fare rete per affrontare insieme le nuove sfide per il benessere dalla nostra Comunità locale”. Marco Meregalli, coordinatore locale di Confcooperative Milano, Lodi e Monza Brianza pone l’accento sul terzo settore e sulla riforma in atto che definisce “un passo storico ed una opportunità di sviluppo e di regolamentazione di un comparto fondamentale negli assetti sociali ed economici del Paese e del nostro territorio, considerando che in tutti gli ambiti del Welfare c’è una forte richiesta di servizi. Come Confcooperative riteniamo che il dato di maggior valore che emerge dalla riforma è che finalmente viene riconosciuta piena identità giuridica agli enti del terzo settore: non più quindi solo soggetti socio-economici cui si applica un regime fiscale particolare (Onlus), ma soggetti che insieme a mercato e pubblico partecipano a una “responsabilità sociale condivisa”. L’impresa sociale, connessa alla cooperazione, ed il Codice del terzo settore offrono possibilità di partnership, di coprogrammazione e coprogettazione che devono essere approfondite. Occorre pertanto continuare l’analisi della riforma con la collaborazione di tutte le realtà locali che appartengono al terzo settore”.