Il crollo del pilastro di villa Mirabello e le responsabilità del Consorzio
Il pilastro crollato a seguito dell’avventata manovra del conducente del veicolo, è simbolicamente esplicativo della attuale incapacità del Consorzio di validamente esercitare i poteri di controllo e di prevenzione volti a mantenere l’integrità e l’efficienza funzionale del patrimonio culturale all’interno del Parco, di cui è responsabile assieme alla Soprintendenza.
Non può esimersi il Consorzio dall’assunzione di tale responsabilità nei confronti della cittadini, chiamando in causa l’imprevedibilità e la fatalità dell’evento.
Perché non sono state prese misure adeguate volte a evitare tale rischio?
Perché quella autovettura, che non risulta neppure trasportasse attrezzature o materiale, ha potuto transitare per il viottolo della Villa Mirabello e non invece essere parcheggiata nell’area apposita?
Qual è il motivo che giustificava il permesso di circolazione nell’area?
La tutela prevista dal codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42) è diretta a riconoscere, proteggere e conservare il nostro patrimonio culturale affinché possa essere offerto alla conoscenza e al godimento di tutti.
Impone che i detentori di beni appartenenti al patrimonio culturale, persino privati, siano tenuti a garantirne la conservazione prendendo le opportune misure di prevenzione (intese come limitazione delle situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto).
Invece la superficialità, la deresponsabilizzazione e la spregiudicatezza hanno consentito che un glorioso pilastro seicentesco, resistito alle guerre napoleoniche e a due conflitti mondiali crollasse sospinto solo dalla noncuranza.
E non si dica: tanto lo ricostruiamo. Certo si rimetteranno i mattoni al loro posto ma la ferita al rispetto della storia e della cultura rimarrà aperta.
Esigiamo che la Soprintendenza e il Consorzio si assumano in prima persona la piena e diretta responsabilità di una tutela severa, adeguata al valore del bene.
Contiamo che le autorità preposte, a cui ci rivolgeremo, prendano i giusti e rigorosi provvedimenti.
Comitato Parco
Monza, 29 marzo 2018.