IL PREFERITO
uno sguardo feroce su una società dell'apparenza e dei sotterfugi
drammaturgia e regia Dario Merlini
con Daniele Crasti, Dario Sansalone
produzione Compagnia Óyes
Venerdì 9 febbraio alle 21 andrà in scena il quarto spettacolo della stagione L’Altro Binario.
Sul palco Daniele Crasti e Dario Sansalone di Oyes, pluripremiata compagnia milanese.
Due fratelli. Un odio antico. Irrazionale. Uno l'opposto dell'altro e allo stesso tempo uno lo specchio dell'altro. Si combattono, si invidiano, si feriscono a vicenda da tutta una vita, rubandosi a turno ciò che hanno di più caro. Saranno costretti ad allearsi per salvare la cosa più importante: il buon nome della Famiglia, non importa a prezzo di quali menzogne e quali crimini. Perché è solo sulla Famiglia che puoi contare per sopravvivere in un mondo cinico e corrotto.
Faranno i conti con il loro passato e si strapperanno le reciproche maschere nell' ultimo, disperato tentativo di conquistarsi l'amore di una donna e il favore di un padre anziano, agonizzante in un letto d'ospedale carico di segreti vergognosi. Come il paese in cui vivono.
NOTE DI REGIA:
Nonostante le apparenze, con Il Preferito ho cercato di raccontare più che una storia familiare, il presente del nostro paese. L'Italia, pur mai direttamente nominata nel testo, è per me molto simile a quel padre gentile ma corrotto, ormai in fin di vita eppure incapace di andarsene e di lasciar crescere i propri figli. L'Italia del Preferito è l'Italia che vedo intorno a me: l'Italia clientelare e segreta, l'Italia della crisi economica e della disoccupazione, della politica come immagine e prodotto mediatico, l'Italia della corruzione serpeggiante che soffoca sul nascere ogni tentativo di cambiamento, l'Italia vecchia, che continua a invecchiare e deteriorarsi, l'Italia di chi resta e soccombe e di chi è costretto ad andarsene per realizzarsi, l'Italia dei diritti civili arretrati e negati alle minoranze etniche e sessali. L'Italia dove, ancora, il buon nome e le apparenze contano più dei fatti e dove l'unica istituzione che continua a funzionare è La Famiglia, nel bene e nel male. La Famiglia è l'unico appiglio per i giovani che non hanno più lavoro né risparmi, la Famiglia è a volte l'unico modo per raggiungere una posizione o per ottenere un posto di lavoro. La Famiglia impera sulla scena politica, La Famiglia, intesa anche solo come clan, è alla base dei casi di corruzione e delle organizzazioni criminali nostrane. La Famiglia è, allo stesso tempo, la nostra ancora di salvezza e l'ancora che ci trascina sul fondo del Mediterraneo, o che perlomeno ci impedisce di salpare. L'Italia è un paese dove siamo “figli di...”, prima che singoli individui, è un padre (o forse una madre) morente, che da “figli” continua a trattarci, impedendoci di crescere e di emanciparci.
Non è una visiona positiva o ottimista, me ne rendo conto ma credo nel valore polemico del teatro e nella capacità di metterci di fronte ai limiti nostri e della nostra società, a guardarci in faccia impietosamente, forse anche con un pizzico di voluta cattiveria, come contraltare alla narrazione unica e edulcorata della televisione, che da noi è ancora la prima fonte di informazione, prima della rete.
Il Preferito è essenzialmente un lavoro di attori, un vero e proprio tour de force interpretativo.
Questo è dovuto sicuramente alla mia formazione ma è anche una precisa scelta estetica e pratica.
Scrivendo il testo mi sono posto la sfida di creare uno spettacolo retto da due soli interpreti, senza per questo limitarmi nel numero, nel genere e nelle età dei personaggi: ho richiesto quindi ai protagonisti non solo di creare un rapporto credibile tra due fratelli costantemente in scena, di spostarne continuamente gli equilibri e i piani temporali, ma anche di calarsi nei panni di tutti gli altri personaggi, differenti per sesso e per età. La figura di Barbara, invece, centrale e continuamente evocata ma mai mostrata, presume uno sforzo immaginativo e di complicità con il pubblico, che viene invitato spesso a “entrare” nella storia e diventarne un personaggio.
TEATRO BINARIO 7 SALA PICASSO IL PREFERITO drammaturgia e regia Dario Merlini con Daniele Crasti, Dario Sansalone produzione Compagnia Óyes Data spettacolo: venerdì 9 febbraio, ore 21.00 Biglietti: intero € 12, under18 € 6 Per info e prenotazioni: Teatro Binario 7 Via Filippo Turati 8, Monza Tel. 039 2027002 | biglietteria@binario7.org |