ECOSISTEMA URBANO 2017 - La débâcle di Monza
Quasi tutte le città lombarde hanno iniziato a proiettarsi verso un nuovo modello urbano sostenibile, un po’ a rilento, ma il processo virtuoso è in corso. Ancora insufficienti gli sforzi delle amministrazioni per promuovere stili di mobilità alternativi all’uso dell’auto privata, contenere i consumi idrici, investire sulle rinnovabili, rigenerare e rifunzionalizzare gli spazi della città pubblica che resta ancora, in larga misura, uno spazio eccessivamente in ostaggio delle automobili e sottratto ai cittadini.
«Mentre Mantova si intesta il primato nazionale, grazie ai buoni risultati sul fronte dei rifiuti e delle misure di mobilità, e Milano si conferma capitale dell’innovazione, le altre città fanno fatica a trovare una dimensione che le veda protagoniste nella produzione di benessere urbano – commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – L'inquinamento atmosferico si riconferma il grande nemico della pianura Padana ma, a parte Milano, le città non ingranano la marcia giusta. Decongestionare le città dal traffico e attuare una riqualificazione energetica degli edifici aumenterebbe il benessere dei cittadini e ne tutelerebbe la salute. Purtroppo da questi obiettivi siamo ancora lontani. Serve un cambio di passo anche delle amministrazioni».
“Negli ultimi 5 anni Monza ha perso diverse posizioni nella classifica di Ecosistema Urbano. Dalla 76° posizione nel rapporto 2012, nell’edizione del 2017, sempre su 104 città, siamo scesi alla 94°. Ultima tra le città lombarde e tra quelle dell’Italia Settentrionale. Monza è retrocessa in serie Zeta”. Precisa Atos Scandellari del locale circolo Legambiente. “Da una analisi dei singoli indicatori si evince che sono i parametri su cui la decisione politica è importante che hanno “contribuito” a portare Monza nelle ultime posizioni della classifica del XXIV° Ecosistema Urbano. Oltre agli alti livelli di inquinamento atmosferico, le scarse opportunità per le mobilità alternative e ciclabili, il mancato potenziamento delle aree pedonali e delle zone 30 e le modeste politiche energetiche, valori da sempre trascurati da tutte le Amministrazioni comunali, hanno determinato questa débâcle. Anche l’alto indice di motorizzazione cittadino si lega al mancato coraggio politico nel adottare soluzioni che avrebbero potuto migliorare questi indici. Per ultimo ricordiamo la costante riduzione delle raccolte differenziate dei rifiuti. Ci auguriamo che, con il prossimo rinnovo dell’appalto, venga richiesto il tassativo raggiungimento del 65% di R.D. previsto per legge e l’implementazione della tariffa al posto della tassa rifiuti".
Al fine di contribuire ad una maggiore sostenibilità, nell'ottica territoriale ed ecosistemica, delle politiche urbane, il circolo Legambiente di Monza auspica un maggior coinvolgimento degli stakeholder nelle gestione dei processi decisionali sulle trasformazioni del territorio, a partire dall’applicazione della variante 2017 al PGT e dai documenti ad esso correlati.