IO NON SONO UN GABBIANO

Spettacolo vincitore di Next 2017/2018, un progetto di Regione Lombardia e Agis

ispirato a Il Gabbiano di A. Cechov

ideazione e regia Stefano Cordella

con Francesco Meola, Camilla Pistorello, Umberto Terruso, Dario Merlini, Dario Sansalone, Camilla Violante Scheller, Daniele Crasti, Fabio Zulli

disegno luci Giuliano Almerighi

sound design Gianluca Agostini

costumi Stefania Coretti e Simone Pisani

assistente alla regia Noemi Radice

produzione Òyes

con il sostegno di Armunia- Centro di Residenze Teatrali

Sabato 28 ottobre alle 21:00 e domenica 29, con doppia replica alle 16.00 e alle 21.00, il teatro Binario 7 presenterà Io Non sono un gabbiano, ispirato a Il Gabbiano di A. Checov.

Questo spettacolo di Òyes, una della maggiori compagnie emergenti del panorama lombardo, è stato ospitato all’ultima edizione di Primavera dei Teatri 2017, luogo privilegiato del dibattito culturale nazionale.

Un funerale. Quello di Arkadina, la celebre protagonista del capolavoro cechoviano. Così inizia “Io non sono un gabbiano”, una drammaturgia originale, frutto del lavoro di scrittura della Compagnia Òyes, che si confronta per la seconda volta con un testo di Cechov, dopo il successo di “Vania”.

Ben presto, le orazioni di amici e parenti assumono l'aspetto di performance artistiche, dato che quasi tutti i partecipanti sono, o si sentono, artisti o aspiranti tali: dal logorroico maestro Medvedenko, sedicente stand up comedian a tempo perso, a Nina e Kostja. Lei sogna di raggiungere la fama come attrice, lui è ossessionato dalla ricerca di “forme nuove” nel teatro e nella vita.

Note di regia

Nella nostra rivisitazione del classico cechoviano è sempre l’amore a dominare le relazioni e i conflitti tra i personaggi, un amore inquinato dal bisogno di essere considerati e apprezzati, tra narcisismo e rappresentazione, un amore performativo che reclama attenzione e originalità.

“Sono necessarie forme nuove, e se non ce ne sono allora niente è necessario” questo è l'assunto che muove Kostja. Il giovane artista prova a sganciarsi dalle convenzioni di cui la madre è simbolo sgretolando i confini tra finzione e realtà con una sovrapposizione di piani che stravolge qualsiasi rapporto interpersonale. Ogni personaggio è pedina più o meno consapevole di questa dinamica e tutto diventa performance: dalle più semplici e “banali” dichiarazioni d'amore al momento della morte, ultimo grande show.

Sembra che i personaggi di questa commedia facciano di tutto per non essere felici, come se ci fosse una inesorabile tensione al fallimento. I pochi che provano a togliersi la morte di dosso risultano patetici, ridicoli o si scoprono già morti. Non sarà né il successo né l'illusione di una vita migliore a salvarli dalla melma in cui galleggiano. Forse solo la consapevolezza, la capacità di sopportare una vita infelice, mettendo da parte quei sogni di gloria così tremendamente vivi in gioventù.

Un quadro spietatamente tragicomico di una società devitalizzata senza azione e senza speranza.

“Voi rimproverate la mia obiettività” scriveva Cechov a Suvorin “la chiamate indifferenza al bene e al male, mancanza di ideali e via dicendo. Vorreste che, descrivendo i ladri di cavalli, dicessi ‘rubare è male’. Ma questo è già noto anche senza di me. Per condannarli ci sono i giudici, a me spetta di mostrarli come sono e basta”.

Lo spettacolo è neo vincitore del bando Next 2017/2018 - Laboratorio delle idee per la promozione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo, progetto di Regione Lombardia e Agis. Col sostegno di Fondazione Cariplo. E’ stato selezionato da: Piccolo Teatro Milano, Teatro Stabile del Veneto, Fondazione Piemonte dal Vivo, Teatro Pubblico Pugliese, Armunia

La compagnia

Òyes nasce dall’ incontro di nove ex-allievi dell’Accademia dei Filodrammatici di Milano.

Grazie alla condivisione di un linguaggio, una formazione e una necessità comune, cerchiamo di fare un teatro per come lo vorremmo vedere, portando avanti una realtà in cui ci identifichiamo, che riconosciamo. Il desiderio che ci spinge è quello di fare teatro per il pubblico, per la gente, con strumenti chiari, concreti e semplici raccontando storie che diano spunti di riflessione a chi le ascolta. Òyes debutta con lo spettacolo Effetto Lucifero, che vince il premio Giovani Realtà del Teatro 2010 e il cui testo è finalista al Premio RIccione-Tondelli nell'edizione 2011. Lo spettacolo, con il sostegno del Teatro Filodrammatici di Milano, è inserito nella stagione 2011-2012 ed è tra i finalisti del festival playFestival (organizzato da Atir e Piccolo Teatro di Milano).

Le altre produzioni della compagnia sono: Assenti per sempre (vincitore del premio Borsa di lavoro Alfonso Marietti, ed. 2009), Luminescienz-la setta (stagione 2012-2013 del Teatro Filodrammatici), Anton-scherzo in un atto (menzione speciale al premio Borsa di lavoro Alfonso Marietti, ed. 2013), Va tutto bene che debutta in anteprima nazionale nel Giugno 2014, chiudendo la collaborazione triennale con il Teatro Filodrammatici di Milano, Vania (vincitore del premio Giovani Realtà del Teatro 2015).

Nel 2015 con il progetto T.R.E. Òyes vince il bando fUNDER 35-il fondo per l’impresa culturale giovanile.

TEATRO BINARIO 7

IO NON SONO UN GABBIANO

ispirato a Il Gabbiano di A. Cechov

ideazione e regia Stefano Cordella

con Francesco Meola, Camilla Pistorello, Umberto Terruso, Dario Merlini, Dario Sansalone, Camilla Violante Scheller, Daniele Crasti, Fabio Zulli

disegno luci Giuliano Almerighi

sound design Gianluca Agostini

costumi Stefania Coretti e Simone Pisani

assistente alla regia Noemi Radice

con il sostegno di Armunia- Centro di Residenze Teatrali

Date spettacolo:

sabato 28 ottobre, ore 21.00

domenica 29 ottobre, ore 16.00 e ore 21.00

Biglietti:

intero € 18, Carta Più Feltrinelli € 15, ridotto € 12 (under25, over65, abbonati altre stagioni e convenzionati), in abbonamento per allievi Scuola di teatro Binario 7 (€ 10 ad abbonamento esaurito), under18 € 6

Per info e prenotazioni:

Teatro Binario 7

Via Filippo Turati 8, Monza

Tel. 039 2027002 | biglietteria@binario7.org