Sfidiamo gli Amministratori Pubblici: cambiamo la contrattazione decentrata e la qualità dei servizi.
Questo è il messaggio che emerge dalla riuscita iniziativa organizzata martedì 26 settembre dalla Funzione Pubblica CGIL di Monza e Brianza con la presenza di Serena Sorrentino, segretaria generale nazionale della categoria sindacale e il neoeletto Presidente della Provincia Roberto Invernizzi.
Una sfida lanciata da Walter Palvarini e Tania Goldonetto, rispettivamente segretario generale e segretaria responsabile autonomie locali della Funzione Pubblica CGIL Monza e Brianza.
“Su temi decisivi come, ad esempio, qualità, tempi e semplicità di accesso ai servizi è necessario smetterla di ricondurre le prestazioni ad una dimensione unicamente individuale” dice Palvarini. E aggiunge: “Bisogna chiamare le cose con il loro nome: un processo produttivo non può diventare solo un problema del singolo lavoratore. Anche sulla produttività vale lo stesso ragionamento. La contrattazione decentrata può essere lo strumento per condividere progetti e percorsi virtuosi, per intervenire sui processi di produzione dei servizi, per migliorare il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione e per valorizzare le persone che lavorano, le loro competenze e professionalità.”
A seguito dell’accordo nazionale dello scorso 30 novembre il rapporto tra legge e contrattazione è cambiato a favore di quest’ultima. Goldonetto sottolinea “l’auspicio che anche i prossimi contratti nazionali dei settori pubblici consolidino questi importanti cambiamenti. Le relazioni sindacali non possono essere solo una incombenza burocratica, ma devono diventare un canale di partecipazione reale dei lavoratori per cambiare in meglio i servizi dove lavorano e che conoscono molto bene.”
“Non tutto può essere demandato al contratto nazionale, ma è necessario cambiare molto sul territorio” prosegue la segretaria della FP CGIL provinciale. “Gli Enti Locali devono sviluppare nuove competenze sulla gestione del personale. Non si possono spostare le persone come marionette per tappare i buchi di organico. A fronte della riduzione del 20-30% del personale, la mobilità del personale deve diventare un’attività pensata, progettata, programmata. Inoltre la valutazione dei risultati, delle cosiddette performance, non può rimanere solo un esercizio per compilare una pagella, ma deve diventare una vera e propria analisi per capire dove e cosa cambiare e quali interventi fare sull’organizzazione, partendo da un’attività pressoché sconosciuta quale la formazione.”
Monza. 29/09/2017
Ufficio Segreteria e Comunicazione
CGIL Monza e Brianza