Consegnato al Comune il nuovo Centro del Riuso: meno rifiuti e nuova vita per gli oggetti usati
E’ stato formalizzata ieri la chiusura dei lavori per il fabbricato del nuovo Centro del Riutilizzo, situato presso la piattaforma ecologica (anch’essa rinnovata) di via delle Industrie a Lissone. L’impresa Malacrida Srl esecutrice dell’opera ha simbolicamente consegnato all’Amministrazione Comunale l’edificio, progettato dall’ingegner Roberto Brambilla e realizzato nei mesi scorsi grazie a un bando di finanziamento regionale della fine del 2014, che ha concesso a Lissone 46.000 euro su un totale di 56.000 di spesa. L’edificio ha una superficie di 45 mq oltre a un cortile con accesso indipendente e servirà a «intercettare» i beni riutilizzabili dal flusso dei rifiuti solidi urbani che arrivano alla piattaforma ecologica comunale, per reimmetterli in circolazione attraverso la cessione o lo scambio. Gli scopi dell’iniziativa sono molteplici. Anzitutto sostenere la cultura del riuso, contro un’ideologia del consumismo e dello spreco. Poi ridurre virtuosamente la quantità di rifiuti che vengono normalmente smaltiti in discarica, allungando la vita di beni di consumo usati ma ancora in buono stato e funzionanti. Infine offrire anche gratuitamente beni utili a persone che possono averne bisogno, con priorità per i soggetti deboli segnalati dai Servizi sociali. La gestione del centro di raccolta verrà affidata a una onlus o a un’associazione di volontariato (che sarà scelta nei prossimi mesi con procedura pubblica) in grado di gestire la filiera del riciclo e del riuso. Tutti i cittadini potranno conferire al Centro gli oggetti che non usano più ma che sono ancora in buono stato. Si raccoglieranno in particolare mobilio, suppellettili, piccoli e grandi elettrodomestici, giocattoli, biciclette, libri, materiale per giardinaggio, strumenti musicali… Ogni oggetto, vagliato dai volontari, troverà posto in apposite scaffalature a disposizione anzitutto di singoli appartenenti a fasce deboli e di associazioni no profit o di volontariato, poi di istituti scolastici o enti con finalità sociale, quindi di altri privati ma per un numero definito di oggetti all’anno.
Lissone, 9 giugno 2017